Unitep, ciclo di incontri su secondo Risorgimento italiano

Nella sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi in piazza Ridola a Matera l’Unitep ha avviato un ciclo di incontri culturali sul tema: “Il secondo Risorgimento italiano: la Resistenza”. A rappresentare il Comune di Matera l'assessore ai Sassi Maria Pistone. Al tavolo dell'Unitep il presidente Angelantonio Pellecchia, il docente Vincenzo Padula e il protagonista del nuovo appuntamento del mercoledì con l'Università della terza età e dell'educazione permanente di Matera, il professor Francesco Niglio, che in linea con il progetto legato al secondo Risorgimento italiano ha approfondito le questioni legate alla "crisi dello stato liberale e il fascismo in Italia”.

Dopo le manifestazioni programmate in occasione della ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’Unitep – si legge in una nota – continua a soffermarsi sugli avvenimenti che seguirono l’epopea risorgimentale, con l’intento di evidenziare e approfondire, in particolare, la Resistenza contro i nazi-fascisti, definita dagli storici il secondo Risorgimento italiano, che fu “Resistenza” del popolo italiano mirante al riscatto dalla servitù, dalla prepotenza, dalla dittatura nazi-fascista e dalla consapevole conquista delle libertà politiche.

Il contributo degli antifascisti alla Resistenza fu elevato tanto da essere riconosciuto esplicitamente dal colonnello britannico Hewett, il quale ebbe a sottolineare che “senza queste vittorie partigiane non vi sarebbe stata in Italia una vittoria alleata così rapida, così schiacciante e così poco dispendiosa”.

La Basilicata, così come un po’ tutta l’Italia meridionale, non ebbe un corpo organizzato come quello dei partigiani del nord; pur tuttavia, anche in questa circostanza, la Basilicata diede il suo contributo di lotta e di sangue. In più parti della regione, infatti, dopo l’8 settembre del 1943, il popolo lucano subì angherie e atti di vandalismo, in particolar modo la comunità materana e quella di Rionero. I tedeschi proprio l’8 settembre del 1943 bombardarono Potenza; a San Basilio, nella fascia jonica, due giorni dopo il bombardamento avvenuto nel capoluogo di regione, spararono contro alcuni soldati italiani, uccidendone due. Altri episodi di prepotenza nazi-fascista si verificarono a Miglionico, a Venusio, nei pressi di Matera, a Nova Siri e in diversi altri comuni.

Il Sud (e la Basilicata in particolare), nella formazione del nuovo governo, costituzionale e repubblicano, diede un notevole e determinante contributo, mettendo in campo personalità di spicco, come Benedetto Croce, i lucani Francesco Cerabona, Francesco Saverio Nitti e tanti altri. Il Sud divenne “fucina in cui si costituiva il nuovo stato liberale e repubblicano”.

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