Una testimonianza di riconoscenza, quella arrivata in queste ore all’assessorato alla Salute e Politiche per la Persona della Regione Basilicata, che racconta una storia di buona sanità e di grande professionalità all’Ospedale San Carlo di Potenza. Protagonista è la signora Raffaella, una cittadina lucana sottoposta a due delicati interventi chirurgici per una complessa calcolosi renale, risolti con successo grazie alla competenza e all’umanità dell’équipe di Urologia e di Litotrissia dell’ospedale.
Come raccontato dalla stessa Raffaella, il percorso clinico è stato gestito con attenzione e capacità decisionale dal primario di Urologia, dott. Roberto Falabella, e dal dott. Franco Camillo Ponti, che hanno escluso sin dall’inizio la chirurgia robotica – già proposta in strutture extraregionali – per evitare il rischio concreto di una nefrectomia totale. La scelta di soluzioni meno invasive e personalizzate, in base alla particolare conformazione fisica della paziente, ha consentito di salvare il rene e restituire una qualità di vita piena.
“Questa vicenda è una dimostrazione concreta di ciò che intendiamo per buona sanità: un approccio multidisciplinare, attento alla persona, in cui la professionalità incontra la capacità di ascolto e la personalizzazione delle cure” – ha dichiarato l’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e PNRR, Cosimo Latronico. “La nostra regione può contare su medici e operatori di straordinaria competenza che rappresentano un patrimonio da valorizzare e sostenere con determinazione”.
La signora Raffaella ha voluto condividere la sua esperienza non solo per ringraziare l’équipe che l’ha curata, ma anche per offrire un messaggio di fiducia verso la sanità lucana, spesso sottovalutata o data per scontata. Una testimonianza che dimostra come, anche in Basilicata, si possa accedere a cure d’eccellenza senza la necessità di rivolgersi altrove.
“Raccontare storie come questa – conclude Latronico – è fondamentale per rafforzare il legame di fiducia tra i cittadini e il nostro sistema sanitario. Non si tratta solo di strutture o tecnologie, ma soprattutto delle donne e degli uomini che, con professionalità e dedizione, ogni giorno mettono al centro la salute dei lucani”.