L’incontro di oggi nella sede della Direzione Territoriale del Lavoro della Basilicata, alla presenza di dirigenti di Uiltucs e Cisl-Fisascat, relativo alle procedure per cambio di appalto dei servizi di accoglienza dei profughi, non ha dato alcun esito. Lo riferisce la Uiltucs precisando che all'incontro ha partecipato solo la società uscente, coop. Sociale Auxilium, mentre quelle subentranti – Arci, Città della pace e Il Sicomoro – lo hanno disertato.
La Prefettura di Potenza, in data 30 giugno – si legge nella nota sindacale – aveva definito una proroga tecnica della durata di un mese, in modo da porre in essere una mediazione in merito all'assorbimento di un certo numero di lavoratori nelle aziende subentranti e, allo stesso tempo, per dare la possibilità all'azienda uscente di gestire il trasferimento dei migranti nelle nuove strutture di accoglienza.
Per la Uiltucs gli impegni assunti dalla Prefettura sono stati disattesi in quanto ad oggi non è stata ancora fornita risposta alla richiesta di incontro inviata il 7 luglio scorso al fine di garantire i livelli occupazionali attualmente in forza presso la cooperativa Auxilium, né è stato dato riscontro in merito alle unità da ricollocare. Si è invece disatteso l’accordo della proroga al 31 luglio, predisponendo il trasferimento dei migranti presenti nella struttura di Melfi, in data 12 luglio.
Le aziende subentranti, le quali alla data del 30 giugno avevano mostrato una certa apertura nel voler accogliere un certo numero di lavoratori – si legge ancora nella nota – non solo non si sono presentate all'incontro odierno, ma non hanno neanche inviato alcuna comunicazione ai sindacati in merito alla volontà dichiarata di verificare le figure professionali disponibili e formulare una proposta di assorbimento.
L'Auxilium, dal canto suo, ha presentato la propria manifestazione d'interesse all'accoglienza di nuovi migranti per quanto riguarda tutti e tre i centri di Melfi, Potenza e Rifreddo-Pignola e, nell’attesa di evoluzioni, ha dato la propria disponibilità a predisporre le ferie e poi l'aspettativa non retribuita per i lavoratori.
In tutto questo a perdere sono i lavoratori, i quali meritano delle risposte certe sul proprio futuro oltre a registrare una fase di incertezza nella gestione di delicati servizi di accoglienza dei profughi. Le azioni messe in campo – a parere di Uiltucs – contrastano con la volontà della Giunta che superata la logica dell’emergenza, che riguarda i casi connessi a crisi internazionali imprevedibili e improvvise, considera l’immigrazione come ‘’un’opportunità per rafforzare la base demografica indispensabile al mantenimento di alcuni servizi essenziali e a generare una nuova domanda di servizi da cui partire per creare imprese sociali e attivare occasioni di lavoro qualificato’’.
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