Uil, nel triennio 2009-2011 cresce Cig in Basilicata

Nonostante, a dicembre 2011, la marcata flessione delle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni in Basilicata sia rispetto al mese di novembre 2011 (-37,1%, più consistente nel Materano con –43,3% rispetto a –35,7% del Potentino) che rispetto a dicembre 2010 (-52,4%), dall’analisi dell’andamento annuale della cassa integrazione nell’ultimo triennio, solo la Basilicata fa eccezione alla tendenza triennale nazionale di riduzione, in quanto nel periodo 2009-2011 si assiste a una progressiva ascesa dello strumento. E’ questa l’indicazione che emerge dal 36esimo Rapporto UIL sulla cassa integrazione guadagni. Il 2011 – si sottolinea nel Rapporto – si chiude in Basilicata con 11.341.519 ore di cig totale, di cui 5.810.438 ore di cig ordinaria, 3.360.463 di cig straordinaria e 2.170.618 di cig in deroga (nel 2010 le ore complessive sono state 11.110.870 e nel 2009 8.840.235).
“Il dato allarmante dell’indagine condotta dal Servizio Politiche del Lavoro e della Formazione della UIL nazionale – sottolinea il segretario generale regionale Carmine Vaccaro – è che nel triennio 2009-2011 la Basilicata è l’unica regione d’Italia a segnare un incremento di ore di cig complessiva. Il dato totale è impressionante: in tre anni quasi 31 milioni 300 mila ore di cig, di cui 16 milioni ordinaria, 12 milioni straordinaria e 3 milioni in deroga. Anche il numero dei lavoratori interessati nel triennio subisce variazioni sensibili con un picco massimo di 8.927 unità ed uno minimo di 4.252 unità”. “I dati del 2011 non solo confermano, in generale, lo stato di disagio del nostro sistema produttivo – evidenzia Guglielmo Loy, responsabile Servizio Politiche del Lavoro e della Formazione della UIL nazionale – ma, anche, come lo strumento principe tra gli ammortizzatori sociali, la Cassa integrazione, abbia contribuito ad attenuare l’inevitabile impatto negativo sull’occupazione. Il permanere, però, dell’ampio utilizzo della cassa Straordinaria e della Cassa in deroga segnala come ci sia il forte rischio di un travaso verso la disoccupazione di molte persone. È sempre più necessario, quindi, mettere in campo non solo le urgenti misure per la “crescita” ma anche di politiche efficaci di qualificazione e riqualificazione volte alla ricollocazione dei tanti lavoratori a rischio espulsione”.

bas 03

    Condividi l'articolo su: