Le Segreterie regionali della Uil e della UiltuCs di Basilicata ritornano sul tema delle Aree di Servizio di Galdo di Lauria sulla A3 SA-RC.
“Una storia eterna che sta diventando quasi paradossale. Difficoltà, preoccupazioni e speranze sono state sempre al centro di questa vertenza che sta interessando un numero importante di lavoratori, diverse aziende del nostro territorio (includendo anche l’indotto delle due Aree di Servizio) ed un’intera comunità che non può rassegnarsi, e non lo farà mai, a perdere un importante punto di riferimento produttivo ed occupazionale per tutta l’area”. Lo dichiarano Antonio Deoregi (UIL Basilicata) e Rocco Della Luna (UILTuCS-UIL Basilicata). “Parliamo di lavoratori che hanno continuato a garantire le attività nonostante i disagi e di società che cercano di resistere anche se vivono da anni in gravi condizioni economiche.
“Abbiamo iniziato questa vertenza nel 2013, allorquando l’Anas modificò il tracciato della SA-RC, tagliando di fatto fuori le due Aree di Servizio di Galdo. In quel momento iniziò una grande azione sindacale che coinvolse l’intera comunità di Lauria e che, dopo tante discussioni, ci portò a sottoscrivere un importante accordo in sede di Prefettura, con l’Anas e la Regione Basilicata, che riusciva a garantire i livelli occupazionali insistenti sulle due unità produttive. E così è stato, ma il punto di maggior rilevanza che l’accordo prevedeva, oltre a quello della compensazione economica alle società per il disagio provocato, era quello di lavorare, congiuntamente, per accelerare i tempi sul bando per la realizzazione delle nuove aree di servizio. Come Uil abbiamo sempre ritenuto che un accordo debba garantire il presente ma, soprattutto, deve rappresentare un importante momento di costruzione del futuro. In quel momento storico l’Anas si impegnava a completare tale percorso entro due anni dalla sottoscrizione dell’accordo. Oggi, a distanza di tre anni, siamo costretti a prendere atto che, forse, non basteranno altri due/tre anni per realizzare l’investimento”.
“La nostra preoccupazione è che i grandi sacrifici fatti dai lavoratori, la loro grande disponibilità ad attendere certezze che non venivano, possano risultare vani. Così come la resistenza delle società, ormai ridotta ai minimi termini, possa mettere in discussione tutto il percorso e gli impegni comuni di questi anni”.
“Noi non ci stiamo, – continuano Deoregi e Della Luna – non possiamo permettere a nessuno di defilarsi partendo dall’Anas per arrivare alla politica regionale. Nessuno si può defilare tantomeno l’ANAS che ha creato il disagio ed impoverito il territorio. La politica svolga un ruolo fattivo e la Regione, se davvero ci tiene al futuro dei propri concittadini, cambi rotta e si caratterizzi “per le cose da fare e non per le cose da dire”.
“Per la nostra Organizzazione rimane in piedi, in ogni sua articolazione, l’accordo del 2013 perché altre strade che possano garantire gli attuali livelli occupazionali non ne intravediamo. L’Anas, che ha tenuto fede all’accordo fino al 31 marzo del 2016, continui a rispettare gli accordi e si attivi per fare in modo che il percorso delle nuove Aree di servizio trovi la sua completa e tempestiva realizzazione nel rispetto della dignità dei lavoratori e del grande senso di responsabilità che li ha sempre contraddistinti. Ci auguriamo che, immediatamente dopo la fermata estiva, l’Anas convochi un incontro alla presenza della Regione Basilicata e delle OO.SS. per tracciare un percorso fatto di date certe e di impegni concreti”.
bas04