L’esponente politico chiede di aggiornare o addirittura di cancellare il contratto di servizio ed elenca una lunga serie di disservizi di cui a suo avviso è responsabile l’azienda del trasporto ferroviario
Con una lettera inviata oggi, il capogruppo dell’Mpa in Consiglio regionale, Francesco Mollica ha chiesto all’assessore alle Infrastrutture Mancusi ed al presidente della Giunta De Filippo “di attivarsi affinché possa essere aggiornato o addirittura cancellato il contratto di servizio con Trenitalia che ci vede pagare quasi 30 milioni di euro per una serie di disservizi ed una riduzione di presenze sul territorio , come la chiusura delle Officine Grandi Riparazioni di Melfi, il cui personale è stato spostato a Foggia”. A riguardo, Mollica ricorda che “50 lavoratori sono costretti a raggiungere dai loro Comuni di residenza la sede di Foggia. Problema, questo, che è stato discusso nell’ambito dell’Osservatorio Regionale della Mobilità e riportato sulla stampa come problema risolto. Così non è! Le Ferrovie dello Stato ancora una volta hanno disatteso agli impegni assunti sui tavoli della concertazione dimostrando arroganza e prepotenza sul territorio di Basilicata”.
“Sono convinto – continua Mollica – che sia l’assessore Mancusi che il presidente De Filippo affronteranno questi problemi, anche dichiarando uno stato di crisi del contratto, sapendo utilizzare fermezza e decisione rispetto a chi perpetra abusi nella formazione dei treni, nella pulizia delle carrozze, nella manutenzione e pulizia delle stazioni diventate, sempre più, latrine a cielo aperto e, dove si consente che, attraverso Sogin (società delle Ferrovie dello Stato), vengano effettuati quasi 1.100.000 Km di percorrenza sostitutiva su gomma con un costo doppio rispetto a ciò che viene pagato a Cotrab con la stessa qualità dei servizi, se non addirittura inferiore e, con personale quasi interamente non lucano, andando a detrimento anche dei livelli occupazionali di questa Regione. Le penalità messe in atto ed i blitz dell’assessore Gentile sono serviti solo a raggiungere il massimo delle multe pari a € 300.000, clausola vessatoria che Trenitalia ha inserito nel contratto di servizio quale tetto massimo anche se le multe dovessero superare tale cifra. Viene spontaneo pensare che Trenitalia avesse scientemente previsto tale blocco per poter meglio perpetrare su questo territorio vessazioni e disservizi”.