Il capogruppo Sel: “la rimodulazione dei ticket per la specialistica ambulatoriale sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente dell’assistito (Isee) anziché sul costo della prestazione non è più rinviabile”
“Sulla rimodulazione dei ticket per la specialistica ambulatoriale non si può più attendere”. E’ quanto sostiene il capogruppo Sel alla Regione, Giannino Romaniello che ha inviato una lettera all’assessore alla Salute, Martorano chiedendo di dare seguito a quanto deciso in Consiglio con l’approvazione della Legge Finanziaria 2012 e una lettera al presidente della Quarta Commissione, Vita chiedendogli la convocazione in Commissione dello stesso assessore.
Romaniello afferma che: “al fine di mettere tutti i componenti della Commissione nella condizione di sviluppare una discussione puntuale e di merito sulla proposta per modificare la normativa in vigore, sulla base del reddito dei cittadini, è opportuno avere un quadro preciso delle risorse incassate negli ultimi tre mesi del 2011 con l’indicazione della tipologia della prestazione, le fasce di età e le aree territoriali di quanto hanno usufruito di prestazioni”.
Nel ricordare l’iniziativa messa in campo da Sel, attraverso la petizione popolare promossa, che ha raccolto l’adesione di circa 10.000 cittadini in tutta la regione, l’emendamento alla Finanziaria 2012 oltre che le numerose iniziative di cittadini, del sindacato e di altri soggetti sociali, il capogruppo di Sel evidenzia che “la rimodulazione dei ticket per la specialistica ambulatoriale sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) dell’assistito anziché parametrato sul costo della prestazione non è più rinviabile. Nella nostra regione, restando l’attuale modalità e normativa, si rischia di ridurre nei fatti il diritto alla cura, di costringere numerosi utenti del Ssr a rivolgersi a strutture pubbliche e private convenzionate di altre regioni limitrofe, come accade già da mesi, e di aumentare il distacco tra amministratori e amministrati”.
“Del resto – conclude Romaniello – l’Assessore e il Dipartimento hanno avuto tutto il tempo necessario per predisporre una proposta con l’individuazione di fasce di reddito anche perché è questa una sollecitazione ribadita, anche di recente, dal Ministro Balduzzi con la bozza del nuovo Patto della Salute presentato alle Regioni”.