“I principi alla base dell’avvio di lavoro del prof. Renato Balduzzi, neo Ministro della Salute, in particolare riferiti a promuovere il diritto alla salute e a garantire quella che, efficacemente, lo stesso Ministro definisce “coerenza di sistema”, principi pienamente condivisibili, non trovano attuazione in Basilicata dove l’introduzione dei ticket sanitari ha di fatto creato situazioni di disparità degli utenti del SSR rispetto a quelli di altre Regioni”. A sostenerlo è il sen. Egidio Digilio (Fli) che ha annunciato un’interrogazione al ministro Balduzzi per sollecitare “un suo intervento, come richiesto nella lettera aperta che il presidente di Sanità Futura, dr. Michele Cataldi, ha inviato al prof. Balduzzi, perché nel rispetto dell’autonomia regionale, si favoriscano un necessario approfondimento del ticket sanitario aggiuntivo introdotto dal precedente Governo ed una tempestiva analisi della rimodulazione operata in Basilicata”.
Digilio evidenzia che “persino l’ultima Regione che ha introdotto i ticket sanitari solo la settimana scorsa, la Regione Molise, ha scelto di non pesare eccessivamente sulle tasche degli utenti, con l’introduzione di ticket tra i più bassi in vigore in Italia, mentre, secondo quanto mi è stato riferito dai dirigenti delle associazioni delle imprese lucane della sanità privata che da mesi hanno avviato un’iniziativa più ampia in quanto non limitata solo ai ticket, da parte dell’Assessore Regionale alla Salute Martorano non c’è alcuna apertura ad affrontare la questione, se non una generica disponibilità ad una verifica dai tempi non definiti. Né si può sottovalutare che sono in svolgimento da settimane iniziative di protesta, oltre che da pensionati, agricoltori, sindacati, associazioni di categoria, partiti, anche da Parrocchie e gruppi di volontariato cattolico e sono state promosse petizioni popolari per stoppare l’attuale provvedimento dei ticket sanitari e rivederne l’impostazione. Condividiamo la tesi di quanti evidenziano che il federalismo, specie nella sanità, non può diventare un alibi per giustificare non solo differenze strutturali esistenti tra i sistemi sanitari delle Regioni e ancor più per accettare sistemi tariffari a carico degli utenti-cittadini, che nel caso dell’ introduzione dei ticket risultano marcatamente discriminatori. In gioco – dice Digilio – ci sono alcuni diritti fondamentali come l’equità e l’universalità garantiti dalla nostra Costituzione. Intanto che Giunta Regionale, partiti sia di maggioranza che di opposizione assumano iniziative, rispondendo ad esigenze popolari, in particolare in vista della Finanziaria Regionale 2012 che è la scadenza e lo strumento ravvicinati per sanare una situazione intollerabile, credo senza dubbio utile un intervento del Ministro Balduzzi anche per valutare elementi non certamente secondari quali la diminuzione di prestazioni e quindi del ricorso alla prevenzione, l’impatto sulle piccole strutture sanitarie private e di conseguenza sui livelli occupazionali e l’incremento dell’emigrazione sanitaria perché più economico il ricorso a strutture pubbliche e private ad esempio pugliesi”.
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