Il capogruppo regionale dell’Udc ha parlato di “situazione, nelle zone alluvionate, particolarmente allarmante e disastrosa”
“Giustamente e con profonda capacità di analisi – ha affermato Ruggiero – la Giunta regionale in questa prima fase non si è limitata ad una semplice valutazione dei danni, ma ha posto l’accento anche sulle immani problematiche collegate al recente evento calamitoso. E’, tuttavia, necessario un ulteriore approfondimento ed una più larga veduta in cui inquadrare il fenomeno. La Basilicata è una terra baciata dalla fortuna per le straordinarie risorse naturali di cui dispone: l’acqua e il petrolio. Ma, per uno strano gioco del destino, nonché per eccesso di generosità ed anche di incuria, è come se ne rimanesse vittima. Il sonno della ragione ha così generato situazioni abnormi nella gestione delle acque ed è come se la violenza subita da anni dal letto dei nostri fiumi avesse generato quei mostri fluviali che hanno devastato vaste aree produttive ed abitate. I fiumi e le dighe andrebbero oculatamente monitorati senza aspettare la prossima ondata di piena ed andrebbero soprattutto legalizzati, atteso che le cosiddette aree golenali sono state spesso preda di un’appropriazione indebita”.
“Chiaramente tutto questo va a determinare il vulnus, il danno, la violenza alla natura – ha continuato il consigliere – alla quale si affianca un atavico eccesso di generosità della Regione Basilicata nel mettere su pure un sistema di dighe per dare acqua a cinquemilioni di persone, in particolare alla Puglia. Come in questi giorni, le dighe rischiano però di aumentare ulteriormente la fragilità del sistema Basilicata, dal momento che da questi grossi bacini di raccolta l’acqua, a volte ed in casi d’emergenza, si rende necessario farla defluire a valle in maniera incontrollabile. Una generosità della Regione Basilicata che va attenzionata allo Stato come un problema emergenziale che va affrontato non solo con senso di solidarietà e di sussidiarietà, ma soprattutto di equità. E’ giunto il momento che il popolo lucano che ha dato tanto debba ricevere altrettanto, a meno di essere figli di un Dio minore rispetto, ad esempio, al popolo veneto che, per una serie di circostanze, risulta essere invece figlio di un Dio maggiore. Il sistema Basilicata, fatto di 123 Comuni ad alto rischio idrogeologico, è un sistema fragile che necessita assolutamente di un’adeguata manutenzione che tenga conto dei diritti naturali, come quello naturale dei fiumi ad espandersi e che, oggi, viene negato. Di fronte alla negazione di questo diritto naturale constatiamo il silenzio assordante delle istituzioni. Svincoli di strade addirittura realizzati nei fiumi, interventi con i fondi Fio che anzichè migliorare la situazione hanno irreversibilmente danneggiato il fiume Basento creando precarietà, pericolosità e degrado per esondazioni e rottura degli argini. Uno svincolo sul Bradano e lavori stradali sulla Strada statale 106 jonica con effetto diga: problematiche innaturali che concorrono alla crescita di una Basilicata fragile idrogeologicamente, in virtù anche della vessazione di attività esterne non certo confortate da una giusto dialogo con lo Stato italiano. Ma, anche nel campo delle estrazioni petrolifere – ha aggiunto Ruggiero – la Basilicata, se da un lato soddisfa gran parte del fabbisogno nazionale a fronte di royalties da terzo mondo, dall’altro subisce effetti ambientali devastanti come la subsidenza. Un effetto disastroso lungo le fasce costiere dove il mare sta diventando una barriera anzichè uno sfogo al deflusso delle acque fluviali perchè le trivellazioni continuano imperterrite lungo la costa”.
“C’è un articolo de ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ di qualche tempo fa – ha ricordato Ruggiero – che diceva che un bel giorno arriveremo a Policoro in gondola, perché a furia di trivellare anche a largo della costa ci sarà un abnorme abbassamento del suolo. Le compagnie petrolifere, le multinazionali, di fatto si sono impadronite di questa Basilicata e per fortuna che ci attendono le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che dovrebbero ricordarci, come nel Risorgimento, il senso della sacralità del suolo. Il suolo è sacro e noi dobbiamo proteggerlo come valore da tramandare alle future generazioni. Il suolo deve far parte del nostro patrimonio costitutivo di valori ed ogni volta che viene violato dovrebbero darci conto tutti. Certamente questa Basilicata, se un difetto ha, è un difetto di generosità; è troppo generosa con lo Stato italiano e con le multinazionali; è una Basilicata che non a caso diventò terra di briganti, è stata vessata nel passato e vive ancora vessata. Su questa Basilicata che viene colpita con le dighe, che viene colpita con un territorio depauperato, che viene colpita con trivellazioni che lo trasformano in territorio gruviera, c’è bisogno di attenzione e di uno studio serio e finalmente mirato alla tutela ed al benessere. Il suolo lucano deve essere difeso come valore generazionale – ha concluso Ruggiero – e tutti noi siamo chiamati con impegno ferreo a difenderlo”.