Per il consigliere del Pdl “la risoluzione approvata in Consiglio è la base di partenza per affrontare prevenzione e manutenzione territorio”
“La risoluzione approvata ieri all’unanimità dal Consiglio regionale che, tra l’altro, raccoglie la mia proposta di attivare un’indagine conoscitiva che accerti, con il supporto di esperti, le cause che in Basilicata concorrono ad alimentare fenomeni alluvionali, in particolare le piene fluviali, può diventare la base di partenza per affrontare con efficacia e determinazione la prevenzione delle calamità naturali e la manutenzione del territorio”. E’ il commento del consigliere regionale Franco Mattia (Pdl), per il quale nel documento “ci sono importanti proposte operative come, ad esempio, quelle della costituzione di un Osservatorio dei rischi naturali e la definizione di un Piano Speciale per Metaponto che attivi, attraverso gli strumenti della programmazione e di intesa con il Comune di Bernalda, interventi finalizzati a migliorare l’assetto urbanistico, infrastrutturale e di servizi, soprattutto turistici di quella località”.
“E proprio nell’assenza di opere strutturali, in particolare a Metaponto – aggiunge Mattia – che si coglie l’inerzia delle istituzioni, sia a livello locale che a livello regionale, un’inerzia intollerabile che ha mortificato da 40 anni il potenziale economico e produttivo di quella zona, trasformandola alle prime piogge invernali in un pantano con la perdita dei prodotti di coltivazione e nei mesi estivi in un ‘lager’ di concentramento di persone costrette a subire servizi inadeguati per la mancanza di elementari opere di civiltà. In questi giorni, dopo gli eventi alluvionali che si sono verificati e che hanno modificato la costituzione geo-idrologica dei terreni – sottolinea ancora il consigliere del Pdl – appare naturale che tutto il nostro modello venga rimesso in discussione: dal generale dissesto urbanistico territoriale alla mancanza di manutenzione del territorio, dall’organizzazione-disorganizzazione istituzionale deputata alla difesa del suolo alle normative insufficienti o non applicate, dalla polverizzazione e confusione delle competenze in materia idraulica e idrogeologica, forestale e montana, demaniale, ambientale e paesaggistica, al sistema delle responsabilità amministrative fra i diversi organi centrali, regionali e locali che interagiscono sul governo del territorio, di cui occorre, dopo quello che si è verificato, venirne a capo con una nuova impostazione programmatica e legislativa”.
“Il sistema normativo attuale – sostiene Mattia – è una antologia di provvedimenti urbanistici, naturalistici e paesaggistici, idrogeologici, forestali e agrituristici, concepiti con logiche differenziate. Troppe autorità senza una vera autorità. E’ più facile capire la montagna che le leggi che la governano. Troppe sigle: piani per l’ambiente, piani per le aree protette, piani comunitari, carta della natura, carta geologica e idrogeologica, carta forestale, ecc… confondono le idee e disperdono le risorse in progetti teorici, non mirati e gestiti in maniera disorganica e non unitaria. Per questo – sottolinea Mattia – confido molto nei risultati dell’indagine conoscitiva che dovrà essere condotta nel più breve tempo possibile, supportata possibilmente da esperti dell’Università e della scienza, in considerazione del fatto che i fenomeni alluvionali del Metapontino si ripetono frequentemente. Le cause potranno essere analizzate attraverso modelli di rilevazione, nei quali le categorie ricorrenti possono essere disaggregate in un ventaglio di motivazioni a cui corrisponderanno azioni di previsioni e prevenzione, interventi di ripristino dell’equilibrio alterato. Occorre – conclude il consigliere del Pdl – un grandioso sforzo riorganizzativo e di progressiva ricostruzione del territorio, rimettendo in primo piano la difesa del suolo in tutti i suoi aspetti”.