(ANSA) Erano circa seimila i posti di lavoro previsti in Basilicata dalla legge 219 del 1981 per la ricostruzione successiva al terremoto che il 23 novembre 1980 colpi' l'Irpinia e il territorio lucano: oggi i livelli occupazionali registrano invece 1.846 lavoratori, su 107 aziende finanziate ne rimangono 67, e 30 non sono state mai aperte. I dati sono stati resi noti dal presidente del Centro studi e ricerche economico-sociali, Pietro Simonetti, secondo il quale, "scorrendo l'elenco delle aziende, emergono situazioni di spreco e di scarsissimo utilizzo". Simonetti ha poi giudicato "scandalosi" i casi di alcune imprese, tra cui l'ex "Abl" di Balvano (Potenza), senza dipendenti, o l'ex "Ets" di Tito (Potenza), in cui lavorano 22 persone su 250 posti previsti. Oggi, infine, in Basilicata sono un centinaio i capannoni (di cui una ventina finanziati dalla legge post-sima del 1981) non utilizzati o utilizzati parzialmente, e "anche la recente riassegnazione di suoli e strutture – ha concluso Simonetti – è fallita con i bandi di reindustrializzazione". (ANSA).