“Non basta cambiare le parole, se non cambia il sentire. È questo il messaggio che il Coordinamento Pari Opportunità della UIL di Basilicata riceve dalla partecipazione all'incontro tenutosi presso il Consiglio regionale, organizzato dalla C.R.P.O. per discutere di Statuto Regionale e legge elettorale. Il nostro coordinamento, costituitosi da poco più di due mesi, partecipa questa mattina ad un incontro che si configura, probabilmente quale atto conclusivo di un cammino iniziato molto tempo prima. Tuttavia, quello che ci sentiamo di evidenziare è che il percorso che occorre compiere in Basilicata, perchè si cominci realmente a parlare di pari opportunità sembra essere ancora all'inizio del suo svolgersi. Sebbene, infatti, sia chiaramente emerso che la partita per la modifica terminologica, dell'articolo 6 dello Statuto Regionale, pare ormai già essersi conclusa senza punti, il desiderio di costruire una società in cui la pari dignità di ogni individuo sia una naturale condizione esistenziale e non una formale imposizione di legge ci spinge a chiederci quali le azioni possibili e quali gli interlocutori con cui intraprendere una discussione pragmatica e lontana dalla retorica della lotta fra i sessi. La consapevolezza di dover, ancora, fare ricorso a strumenti che impongano le pari opportunità per garantirne l'esercizio, sebbene già la Costituzione e le fonti normative nazionali e comunitarie assolvano a tale compito di tutela, per noi non può considerarsi un punto di arrivo, ma solo un punto di partenza. In quest'ottica la modifica del Titolo Quinto rappresenta un ausilio alla diffusione della cultura di genere, che accettiamo in virtù di un progetto più ampio in cui, l'esercizio di una attività politica, lavorativa o sindacale di una donna non rappresenti più una eccezionalità ma la norma. Questo percorso richiede che si compia una rivoluzione culturale, a tutti i livelli. Occorre mutare il sentire degli uomini, ma soprattutto delle donne. Occorre liberarsi da ruoli preordinati e perseguire l'obiettivo di politiche che non abbattano le differenze tra i generi, ma al contrario ne facciano tesoro.Ma perchè questo percorso si compia, ciò che davvero serve è che le donne facciano rete per costruire e non solo per rivendicare un ruolo formale. L'incontro di oggi, ci ha consentito di conoscere il punto di vista di altri organismi che come noi quotidianamente si spendono per dimostrare che investire sulle donne non è una scommessa persa in partenza. L'auspicio è che la giornata di oggi non rimanga un dibattito fine a se stesso ma diventi azione, formazione propulsione di un nuovo modello di società in cui una donna debba dimostrare solo il valore delle proprie idee, non di essere all'altezza di avere delle idee”.bas 03