In una comunicazione in Consiglio regionale il presidente della Regione ha confermato gli impegni dell’ente in favore dell’Ateneo lucano, attraverso un sostegno di natura economica e la programmazione prevista nel Piano triennale 2016-2018
La Regione Basilicata – in un periodo di continui tagli delle risorse statali nei confronti del mondo dell’università – non farà mancare il suo aiuto all’Ateneo lucano, con un intervento che si sostanzia in un contributo annuo di dieci milioni di euro, ma anche nel consolidamento di una programmazione pluriennale che confluisce oggi nel Piano triennale e nel relativo accordo 2016-2018. Lo ha annunciato oggi, il governatore lucano Marcello Pittella, nella sua comunicazione al Consiglio regionale sul sostegno all’Università degli studi della Basilicata.
“L’aiuto diretto della Regione Basilicata – ha proseguito – consente all’Ateneo di svolgere il proprio ruolo e costituisce l’intervento con il maggior ritorno in termini economici per le famiglie e per il territorio. L’investimento in conoscenza non porta solo ad un incremento di produttività e di competenze, ma agisce su una serie di fattori di contesto: buono stato di salute, coesione sociale, senso civico, minore propensione al crimine. In questi ultimi mesi – ha ricordato il presidente – molti sono stati gli incontri e le discussioni in merito ai tagli alla ricerca e all’università. Il sempre maggior peso di percentuali cosiddette “premiali” in realtà sortisce l'effetto di far crescere alcuni atenei e di penalizzarne altri, sulla base di parametri distributivi fissati ex post. L’Unibas – ha evidenziato Pittella – rappresenta un caso esemplare di piccolo ateneo penalizzato, e riesce ad operare solo grazie al finanziamento di dieci milioni all’anno della Regione Basilicata, corrispondente al 30 per cento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) che riceve dallo Stato, e che decresce costantemente dal 2008. Nel periodo 2008-2015 – ha specificato Pittella – l’Unibas ha perso il 15 per cento degli introiti. Dal 2009 il Ffo è inferiore alla spesa fissa per emolumenti al personale. Ma si prevede una riduzione al 2018 di circa tre milioni di euro rispetto all’anno 2014”.
Fondamentale, a questo punto, è l’intesa per il Piano triennale 2016-2018, che individua alcuni obiettivi prioritari, come l’incremento qualitativo dell’offerta formativa, lo sviluppo dei processi di cooperazione interuniversitaria, il potenziamento della ricerca scientifica, il miglioramento della didattica e dei servizi.
Dopo aver evidenziato alcune criticità dell’Ateneo lucano, con “la decrescita del corpo docente e del personale tecnico ed amministrativo, e la progressiva chiusura di corsi di studio, con inevitabili riflessi sul numero di studenti che oggi si attesta intorno alle seimila unità”, il presidente ha posto all’attenzione dell’assemblea i punti di forza, ricordando ad esempio che “grazie all’Ardsu sono ben 1.353 gli studenti che hanno conseguito borse di studi” e che “l’Unibas applica tra le tasse più basse in Italia”. Positivi risultati, tra l’altro, vengono raggiunti “nella ricerca scientifica”. Per il presidente, però, “occorre aprire il nostro Ateneo alle altre regioni e all’estero”.
In quest’ottica si inserisce pienamente “il grande ed importante progetto – ha sottolineato il governatore – del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese: esiste già – ha spiegato – un’interlocuzione positiva con il Miur e con il Ministero della Sanità. L’intento è di arrivare a 30, 50 posti da destinare a studenti di provenienza europea e internazionale. Per una Regione inclusiva come la Basilicata significherebbe qualificare l’offerta e la capacità attrattiva”. Ma ci sono altre idee sulle quali lavorare, compatibilmente con le risorse disponibili, come i master post- specializzazione o l’attivazione di corsi in Design per la sede di Matera, in Lingue e mediazione linguistica ed in Scienze giuridiche.
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