Nel replicare alle affermazioni del capogruppo regionale del Pd, il consigliere di Api sostiene che “la sua onestà intellettuale si scontra con una visione di un mondo virtuale che non è quello della Basilicata odierna”
“L 'amico e collega Vincenzo Viti – afferma Singetta – conosce la stima e la simpatia con cui seguo la sua azione politica, conscio delle difficoltà del suo ruolo. Soprattutto in un momento in cui tanti preferiscono tacere (affidandogli il compito di sopire gli spiriti irrequieti…), sperando che passi la burrasca. La sua onestà intellettuale, tuttavia, si scontra con una visione di un mondo virtuale che non è quello della Basilicata odierna. E proprio per evitare di confinare la politica in quell'eremo monastico che anche il capogruppo del Pd aborrisce, penso sia indispensabile farsi carico delle enormi difficoltà dei giorni che viviamo, senza infingimenti e senza continuare a ripetere, un pò scolasticamente, che va tutto bene. Sono lieto, e non avevo dubbi al riguardo, che sia condivisa la mia volontà di accelerare i processi di riforma indispensabili per affrontare le tante problematiche, ma mi farebbe piacere che alle parole seguissero fatti rapidi e concreti”.
“Discutere della complessità del reale – afferma il consigliere Api – è senz'altro un ottimo esercizio dialettico, ma forse poco interessante per i lavoratori del Consorzio Alta Val d'Agri senza stipendio da 5 mesi. Così come non mi sono parsi rassicurati dalle ottimistiche dichiarazioni dell'Assessore all'Ambiente gli abitanti del Vulture che da anni combattono con le allarmanti percentuali dei ‘nuovi’ tumori, o quanti hanno assistito alla moria delle carpe nel Pertusillo o dei pesci nel Basento. L'on. Viti, anche in virtù della sua lunga militanza politica, non ha certo bisogno di consigli: non voglio tuttavia declinare l'invito rivoltomi, ricordando alcune riforme a mio avviso estremamente urgenti, di cui, purtroppo, si parla da tempo vanamente”.
“Consorzi di bonifica – precisa Singetta – unitamente ad un diverso ruolo per Alsia ed Arbea, rivedere tutte le norme relative alle nomine delle commissioni (sia per gli appalti, che per i concorsi e per le designazioni), maggiore attenzione all'ambiente ed alla sua gestione, nuove politiche a favore dei giovani e dell'occupazione, eliminazione dei doppi (o tripli) incarichi, valorizzazione del personale ‘interno’, ricerca degli uomini più preparati per i vari ruoli, evitando che anche le prossime nomine finiscano per essere attribuite ai ‘trombati’ delle ultime elezioni o ai componenti di una delle tante filiere. Solo per inciso ricordo all'amico consigliere che sui primi due argomenti ho già presentato (da circa un anno) due proposte di legge che non sono neppure state calendarizzate e che tra breve ne presenterò una sui giovani. Senza avere certo la pretesa di risolvere tutti i problemi. Ma nemmeno la voglia di continuare a girare la testa dall'altro lato facendo finta di niente. Proprio perchè non sottovaluto la gravità del momento, e pur consapevole che le indagini devono seguire il loro corso, non posso fare a meno di pensare che tutto il silenzio che sta avvolgendo i fatti giunti agli onori, per modo di dire, delle cronache meriterebbero ben più di un prudente silenzio ispirato al rispetto per la complessità del reale. A meno che – conclude Singetta – non vogliamo considerare anche il clientelismo una delle virtù agostiniane…”