Simonetti (Cseres): Ionio meta di chi fugge da guerra e miseria

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Pietro Simonetti del Centro studi e ricerche economiche e sociali (Cseres)
“Lo sbarco dei migranti pakistani nel Metapontino, in fuga da un Paese a libertà limitata e dove regna la guerra civile, non deve sorprendere. Le coste adriatiche e dello Ionio, prossime alle aree Turche e Greche, sono da tempo le nuove vie di mare, terra e cielo dei flussi di immigrazione dalle terre non africane. Da questo versante sono transitate nel 2018 in Italia oltre 70.000 persone, circa 700 in Basilicata. Che non risultano nei dati del Viminale semplicemente perché non censiti: visti turistici e tanto altro rilevati dalle organizzazioni umanitarie. Molta forza lavoro per l’agricoltura, il lavoro di cura, i servizi. Tutti sono concentrati sui gommoni in partenza dalla Libia (dove la ennesima guerra produce sfollati e gonfia i centri di detenzione) mentre le nuove vie sono state aperte. Nessuna legge può fermare la disperazione degli uomini e donne che fuggono. Nessuna frontiera può bloccare la fuga dalla paura e dalla miseria”. 

  

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