Il presidente della Regione Basilicata parla di giornata storica e di evento istituzionale che premia il lavoro della classe politica lucana, capace di offrire ai cittadini uno strumento “di civiltà e progresso”
“Quella di oggi è una giornata storica, un evento istituzionale che premia il lavoro che abbiamo svolto in questi due anni di legislatura, ripartendo con maggiore slancio da quello avviato dai nostri predecessori”. Così il governatore della Basilicata, Marcello Pittella, dopo l’approvazione in seconda lettura avvenuta nel pomeriggio, del nuovo Statuto Regionale “che arriva, come risposta della classe politica lucana, a distanza di quasi 15 anni dalla riforma del Titolo Quinto”.
“Avendo l’onore, in questa particolare fase storica, di rappresentare costituzionalmente la Regione sento tutto il peso di un impegno politico e istituzionale che dopo 45 anni ci consente di cogliere – e soprattutto di rilanciare lungo i percorsi della modernità – l’eredità consegnataci idealmente dai Padri fondatori della massima Istituzione democratica lucana. Una eredità – ha evidenziato Pittella – di cui dobbiamo essere orgogliosi, costruita su un “preambolo” di grande valenza politica, scritto di pugno dall’uomo che più di altri incarna la storia di questa Regione: Vincenzo Verrastro, il primo a ricoprire il ruolo di presidente e a farlo per dodici anni di seguito. Egli è stato – ed è ancora oggi – esempio per tutti noi. Voglio richiamarmi al “preambolo” di Verrastro, costruito attraverso il richiamo allo “spirito unitario del Risorgimento, nella fedeltà ai valori democratici della Resistenza e della Costituzione repubblicana”. Valori che si nutrono di “libertà e di autonomia” quale “garanzia di partecipazione civile e base del progresso sociale”. E riprendendo la tensione etica e responsabile dei fondatori della nostra regione, fra cui solo per citarne alcuni, Emilio Colombo e lo stesso Verrastro “stiamo consegnando ai nostri figli il nuovo Statuto che mette al centro la persona e i suoi diritti fondamentali”. Pittella ha ricordato che “oggi, come allora, questo Consiglio Regionale è stato chiamato ad essere “interprete delle tensioni morali e delle aspirazioni di sviluppo globale del popolo lucano”, nell’approvare “un documento di civiltà e al tempo stesso di progresso”. “Un mio sentito ringraziamento – ha aggiunto il governatore – va a Vito Santarsiero, per lo straordinario lavoro svolto in questi mesi e per la ricostruzione fedele e puntuale della genesi del regionalismo e della nostra regione. E’ doveroso, naturalmente, riconoscere lo spirito di collaborazione di tutti i gruppi politici che, nell’elaborazione del testo, sono riusciti a trovare sintesi significative delle varie posizioni politiche, operando le migliori scelte in favore del popolo lucano”. Il presidente elenca quindi gli elementi caratterizzanti del nuovo Statuto: “la centralità della persona e dei suoi diritti fondamentali; la valorizzazione del ruolo del Consiglio regionale; la previsione di efficaci strumenti di partecipazione; l’introduzione di strumenti ed organi per migliorare la qualità legislativa e la efficienza amministrativa; il nuovo rapporto con l’Europa, lo Stato e le altre Regioni”. In particolare, è stata data “particolare rilevanza alle situazioni soggettive della persona come la salute e l’assistenza”, ed è stato riservato particolare rilievo al principio delle pari opportunità, al riconoscimento dei diritti fondamentali dei migranti, al fondamentale dovere della solidarietà”. “Nutro la speranza – ha sottolineato il presidente – che siano i giovani, più di tutti, a trovare nello Statuto il momento più appagante della loro ansia di partecipazione. Una sorta di palestra per le loro battaglie ideali, oltre che il terreno di incontro con tutte le componenti della società civile.
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