“Con Nino Somma scompare uno dei pochi ‘veri’ imprenditori lucani che hanno saputo contribuire al riscatto socio-economico di tante famiglie, piccole e medie imprese meridionali. Un uomo dai gusti raffinati, cortese e gentile, sempre impeccabile nei suoi colori preferiti, ma anche fin troppo intelligente ed astuto nell’assaporare l’affare del momento e che sapeva guardare lontano, oltre i ristretti confini e ambiti territoriali”.
E’ quanto afferma in una nota il giornalista Gianluigi Laguardia.
“Imprenditore scaltro – aggiunge Laguardia – ma anche uomo fin troppo invidiato e a volte impropriamente chiacchierato. Amico dei potenti e frequentatore dei buoni salotti della finanza nazionale, mi piace ricordare il presidente Somma soprattutto come una persona buona e generosa, che amava nei suoi sporadici ritagli di tempo mantenere quel contatto con la gente umile e semplice della sua amata Vaglio, che lo volle incoronare sindaco a furor di popolo negli anni 70. Erano gli anni in cui fece nascere la Ferriera di Potenza, quel piccolo polo siderurgico, dal quale ebbe anche qualche dispiacere e in cui seppe garantire livelli occupazionali, e che poi per anni ha rappresentato un vero business per altri imprenditori spregiudicati. Un uomo saggio, capace, intraprendente, dinamico, che nonostante il suo savoir fare e i suoi ottimi rapporti con i potenti di allora Emilio Colombo, Angelo Sanza, Vincenzo Viti, Tonio Boccia e Tonino Potenza in primis, è stato anche una persona che ha cercato di saper intessere sempre ottimi rapporti con chiunque, dagli uomini delle Istituzioni e della Politica a tutto il mondo della società civile, molto apprezzato e stimato anche fuori regione. E’ stato certamente – prosegue – uno dei protagonisti della rinascita morale ed economica del dopo terremoto, con la sua Banca Cooperativa di Pescopagno, poi Mediterranea, che nel corso degli anni è riuscita ad assicurare posti di lavoro molto ambiti e certamente più che dignitosi, sostenendo le tante famiglie ed imprese impegnate nella difficile opera della ricostruzione. Poi, con il finire degli anni novanta, il tracollo di quello che era ormai considerato il più grande gruppo bancario del Mezzogiorno d’Italia, che il presidente Somma era riuscito sapientemente a costruire giorno dopo giorno, operazione dietro operazione, grazie alla sinergia con i dirigenti e colleghi, e che, forse, è crollato anche per la troppa bontà del presidente che lo ha portato a sostenere quegli pseudo amici che poi lo hanno messo in seria difficoltà. E’ stato un uomo fortemente impegnato nel sociale, sempre disponibile a incoraggiare ogni iniziativa utile a favorire gli ultimi, ma è stato anche un protagonista nel mondo dello sport e della cultura. Nel calcio, con la sua gloriosa presidenza del Potenza, e in tante altre discipline, che hanno visto coronare i loro successi, anche grazie alla sua lungimiranza, che lo faceva rimanere sempre dietro le quinte, senza mai mettersi in mostra. Lo avevo rivisto dopo diverso tempo lo scorso anno, ai funerali del Presidente Emilio Colombo. Impeccabile e cordiale come sempre, mi salutò con affetto informandosi su come procedesse il mio impegno in politica e in banca. Sono grato al presidente Nino Somma, non solo per quanto ha fatto per me e per tanti altri colleghi, ma anche per quanto si è prodigato per la nostra Basilicata e per il Mezzogiorno. In questo triste e silenzioso momento, unendomi al dolore della moglie Anna Maria, degli affettuosi figli Michele, Ernesto, Francesco e degli altri familiari, sento il dovere di dire ad alta voce che noi Lucani dobbiamo essere fieri di aver conosciuto un uomo buono e generoso ed un grande imprenditore come il presidente Nino Somma. Grazie di cuore Presidente”.