Scomparsa Giovanni Russo, il ricordo di Mollica

“Proprio perché fu portatore di un approccio critico e intelligente, il ‘suo’ meridionalismo continuerà ad alimentare le speranze di quanti, in Basilicata e in Italia, non si rassegnano all’idea di un Sud condannato alla marginalità”

&ldquo;Giovanni Russo, ma sarebbe meglio dire Giovannino, come gli amici lo chiamavano da sempre, &egrave; stato un grande scrittore e giornalista, che dalle colonne del Corriere della Sera ha raccontato la societ&agrave; e la politica italiana con lo sguardo sempre attento alla Basilicata, sua terra di adozione, a cui era molto legato e che l&rsquo;ha ricambiato mantenendo con lui un rapporto di affetto e di attenzione. Con Carlo Levi, Rocco Scotellaro e i suoi amici azionisti ha contribuito a scrivere pagine severe e importanti sul Mezzogiorno, con un occhio sempre attento a quel mondo contadino che ha contribuito a far conoscere, ma anche a temi moderni e attuali che riguardano lo sviluppo del Sud, fuori da ogni rivendicazione di campanile. Russo era socio onorario dell&rsquo;associazione dei lucani a Roma, gli associati lo ricordano per gli incontri appassionati che diventavano sempre utili occasioni di apprendimento, come quello, di qualche anno fa, che prendeva spunto dal suo ultimo lavoro, &lsquo;Nella terra estrema &ndash; reportage sulla Calabria&rsquo;. Proprio perch&eacute; fu portatore di un approccio critico e intelligente, il &lsquo;suo&rsquo; meridionalismo continuer&agrave; ad alimentare le speranze di quanti, in Basilicata e in Italia, non si rassegnano all&rsquo;idea di un Sud condannato alla marginalit&agrave;, e desiderano battersi per la rinascita del Mezzogiorno&rdquo;.<br /><br />Cos&igrave; il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica ricorda Giovanni Russo, il grande scrittore e giornalista scomparso ieri a Roma.&nbsp;

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