Ieri in Aula il capogruppo del Pdl-Fi ha ribadito che “il centrosinistra ha fallito nel momento stesso in cui ha mancato di declinare concretamente i principi che rendevano affascinante la felice intuizione del '98”
“La questione vera è far comprendere ai lucani, parlando il linguaggio della verità, se quello che quindici anni fa fu considerato un asset strategico, cioè il petrolio e la valorizzazione delle risorse energetiche, continuerà ad essere tale per la Basilicata del futuro o meno. E’ un interrogativo al quale non possiamo ‘sfuggire’ per rispetto ai ragazzi e a quanti hanno partecipato alla manifestazione, in maniera tanto interessata, per rivendicano il sacrosanto diritto di conoscere quale sarà il loro futuro”. Lo ha sostenuto il capogruppo del Pdl – Forza Italia in Consiglio regionale Michele Napoli nel suo intervento tenuto ieri in Aula.<br /><br />“Il problema centrale – ha aggiunto – è che il malessere strisciante deriva dal fatto che a distanza di quindici anni da quella scelta non c'è stato nessun ritorno in termini positivi per il territorio. Ne è prova la disoccupazione crescente, la ripresa dell'emigrazione giovanile e lo stato comatoso in cui versa l'economia lucana. Una situazione, quella descritta, che perdura da anni e che certo non può imputarsi all’articolo 38 emanato solo di recente. Sarebbe da sciocchi negare che nel corso di questi anni sono state cancellate, con un tratto di penna, le aspettative della nostra comunità ovvero dotare il nostro territorio, solo a titolo esemplificativo, di infrastrutture funzionali e moderne, tali da consentire il raggiungimento di un livello di competitività territoriale vera leva per la crescita sociale ed economica della Basilicata”.<br /><br />“Se dobbiamo per davvero condividere un percorso futuro – ha sottolineato Napoli – dobbiamo dire con chiarezza che la felice intuizione del '98, l’dea cioè di coniugare lo sfruttamento delle risorse petrolifere con l’esigenza di salvaguardia delle matrici ambientali, è rimasta lettera morta. Il centrosinistra lucano, che governa la Regione nel segno della continuità, ha fallito nel momento stesso in cui ha mancato di declinare concretamente i principi di fondo che rendevano affascinante quella felice intuizione. Negare l’evidenza significherebbe continuare a prendere in giro i lucani”.<br /><br />Per Napoli “l'articolo 38 prospetta novità interessanti in tema di semplificazione amministrativa e certezza dei tempi dei procedimenti, che sono aspetti fondamentali per attrarre gli investimenti e sarebbe sbagliato sottacerlo, ma contiene anche profili di incostituzionalità laddove prevede il venir meno della potestà legislativa della Regione in tema di pianificazione e governo del proprio territorio in violazione del disposto del Titolo V della Costituzione.<br /><br />L’esponente di Forza Italia ha quindi evidenziato che “abbiamo sprecato una grande opportunità; la sfida era e resta quella di fare della Basilicata un modello di sviluppo, nel quale erano e sono perfettamente compatibili le esigenze di valorizzazione delle risorse energetiche e di tutela di un patrimonio dotato di grande pregio ambientale e di notevoli potenzialità agricole e turistiche”. “Per questa ragione – ha precisato Napoli – abbiamo la necessità di riprendere nelle nostre mani il futuro di questa terra, ma dobbiamo essere intelligenti e dimostrare di guardare il futuro con gli occhi della modernità che non vuol dire penalizzare la tutela dell'ambiente”. “Il futuro lo si costruiamo giorno dopo giorno, passo dopo passo, fatica dopo fatica, con l’assunzione piena di responsabilità che ci competono. L’obiettivo – ha concluso il capogruppo del Pdl-Fi – è quello di metterci alle spalle una parentesi negativa, facendo tesoro degli errori commessi e facendo nuovamente sognare i lucani una prospettiva nuova e diversa. Questa è la vera grande sfida di una classe dirigente che si rispetta”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />