“L’approvazione del Piano della Salute, che noi avevamo chiesto fosse rinviata per dare la possibilità di un supplemento di confronto e di approfondimento anche con le organizzazioni della sanità privata, lascia intatte tutte le questioni che abbiamo più volte sollevato sia a tutela del diritto effettivo alla salute da parte di tutti i cittadini che in riferimento alla programmazione di prestazioni e servizi delle strutture private e pertanto di attività di impresa che realizzano circa 600 posti di lavoro”.
Lo afferma il presidente di Sanità Futura Michele Cataldi.
I problemi che questo Piano non risolverebbe, secondo Cataldi, sono: “indagine sugli sprechi e azioni conseguenti; censimento del contenzioso (tra dipendenti e SSN, tra Pazienti e SSN, tra fornitori e SNN, tra strutture e SSN) con conseguenti azioni per la sua riduzione; scommessa sull’azzeramento del saldo di mobilità passiva (accreditamenti di confine e contratti di missione); definizione della rimodulazione dei ticket (per noi solo sulla base del reddito Isee); introduzione delle più innovative modalità di assistenza ambulatoriale per le patologie sociali e croniche (Prestazioni Ambulatoriali Coordinate, Day Service, per i diabetici, gli ipertesi, etc…); implementazione di nuove forme di cofinanziamento del SSR con le energie alternative, con la raccolta pubblicitaria, con la rigenerazione delle attrezzature medicali in luogo dello smaltimento speciale, etc; esternalizzazione delle prestazioni sanitarie in ADI attraverso le strutture private accreditate; recepimento delle linee guida sulla riabilitazione rimarcando il diritto di libera scelta del luogo di cura da parte del cittadino”.
BAS 05