“La manifestazione di oggi di titolari di imprese e lavoratori del distretto energetico della Val d’Agri è la prova provata che solo l’idea progettuale del Presidente Passera sintetizzabile in un grande project financing per lo sviluppo della Basilicata, mettendo in moto dall’impiego delle royalties tra i 5 e i 10 miliardi di euro, può garantire il futuro di aziende e maestranze che sono impegnate nelle attività del petrolio anche dopo, vale a dire quando non ci sarà più petrolio da estrarre”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Pietro Sanchirico, coordinatore di Italia Unica.
“Di contro, appare ancora inadeguata la posizione del Presidente Pittella che “spaventato” dagli ambientalisti e da tutti quelli che sono per principio contrari a nuove ricerche di idrocarburi, ha ripetuto, ossessivamente, l’opposizione a nuovi pozzi ma anche che le politiche attive del lavoro passano da provvedimenti assistenziali, quali la social card e il reddito minimo di inserimento. E’ fin troppo evidente che nessuno in Basilicata concederebbe “disco verde” alle compagnie per perforare e compromettere il territorio specie in riferimento alle sue risorse più importanti quali il turismo, i beni culturali, l’agricoltura. Il problema è quali misure attuare per rendere compatibili gli accordi del 1998, in attesa della rinegoziazione, con i principi di tutela della salute, dell’ambiente e delle attività produttive principalmente in Val d’Agri e nel Sauro. Se in tanti Paesi europei avanzati questo è possibile sia per l’estrazione petrolifera in terra ferma che in mare vuol dire che esistono i sistemi di precauzione e prevenzione. Non si può sottovalutare che la rete di piccole e medie imprese dell’indotto Eni vive esclusivamente di commesse ed appalti Eni e pertanto non può essere lasciata al proprio destino tanto più in una situazione di crisi dell’imprenditoria. Ci vogliono dunque idee chiare e coraggio per gestire questa fase, le uniche condizioni che possono dare fiducia ad imprese e lavoratori”.
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