Il capogruppo del M5s propone di attuare un protocollo di sorveglianza sanitaria specifico e completo anche per i residenti dell’area entro un raggio di 5 km dall’impianto
“Ad oggi la Regione Basilicata non si è ancora dotata di una legge di valutazione d’impatto sanitario. Le analisi tossicologiche sulle persone, e lo studio del bioaccumulo degli inquinanti nella catena alimentare non rientra organicamente e sistematicamente in alcuna azione di monitoraggio continuativo ed approfondito”.<br /><br />Lo afferma il capogruppo del M5s Gianni Leggieri che, nel presentare una mozione in merito, aggiunge “ho depositato già da tempo una proposta di legge regionale, non ancora discussa, che prevede la valutazione dell’impatto sanitario nelle zone e nei territori limitrofi a impianti la cui attività produce un elevato impatto ambientale.<br /><br />La prevenzione primaria è una delle leve di contenimento e salvaguardia sia della spesa pubblica in campo sanitario, quindi degli equilibri di bilancio che al contempo della tutela dei diritti costituzionali di lavoratori e cittadini residenti a ridosso di aree critiche dal punto di vista ambientale”.<br /><br />“Lo scorso anno l’associazione Cova Contro – continua – ha denunciato sforamenti di legge da diossine/furani in alcuni alimenti prelevati a Bucaletto e che l’assessore Pietrantuono ribatteva all’epoca dei fatti precisando che i monitoraggi alimentari non rientrano nelle misurazioni specifiche degli impatti ambientali. Ad oggi nessuna azione è partita in tal senso”.<br /><br />“I lavoratori Sider – aggiunge – sono già sottoposti ad una dvr aziendale che pare non contempli la ricerca di una serie di parametri clinico-ambientali nevralgici per la misurazione degli impatti sanitari”.<br /><br />“La mozione presentata –conclude Leggieri - tende ad attuare un protocollo di sorveglianza sanitaria specifico e completo sia per i lavoratori Sider sia per i residenti dell’area entro un raggio di 5 km dall’impianto volto a determinare con cadenza almeno annuale i valori di arbossiemoglobina, diossine, pcb, furani, metalli pesanti, ipa, idrossipirene e naftalina nei tessuti/fluidi già analizzati in analoghi protocolli attivi nel resto d’Italia, comprendendo le analisi relative a sangue, urine e capelli”.<br /><br />L.C.<br />
