Rosa: trascorsi i venti giorni per una presunta rivoluzione

Il consigliere regionale di Lb-Fdi: “Rivoluzione (a parole) si conferma restaurazione. Pittella&Santarsiero uniti per ‘cambiare’ Potenza”

&ldquo;20 giorni per la rivoluzione pittelliana: dal 15 ottobre al 3 novembre. Sono finiti. I lucani se ne sono accorti?&rdquo;. E&rsquo; il quesito posto dal capogruppo consiliare di Lb-Fdi, Gianni Rosa, che continua: &ldquo;20 giorni in cui il Pd lucano doveva, secondo il Governatore, ricompattarsi. &lsquo;La verit&agrave; &egrave; che la Basilicata sta soffrendo per la politica inconcludente del Pd, per la carenza di visione dei suoi uomini, per la fame di potere degli stessi. E tra venti giorni nulla sar&agrave; cambiato&rsquo;: questa era la chiosa del nostro comunicato con il quale annunciavamo il countdown in attesa del compimento della rivoluzione. Nei fatti avevamo ragione. Nulla &egrave; cambiato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Erano i 20 giorni &ndash; sottolinea Rosa – in cui i &lsquo;disfattisti, i nullafacenti e i malpensanti&rsquo; dovevano ricominciare a pensare bene, che significa, nella visione del gladiatore, &lsquo;dovevano iniziare a pensare bene di lui&rsquo;, ovvero smettere di pensare. Era il periodo in cui si doveva trovare l&rsquo;accordo con Luongo. Certo, nessuna spaccatura sui grandi temi della politica lucana. Sarebbe una concessione troppo grande all&rsquo;interesse collettivo. Si tratta pi&ugrave; una divergenza di opinioni su chi debba diventare assessore, in Regione cos&igrave; come al Comune di Potenza, di chi debba assumere questa o quella carica. Insomma le solite beghe cui ci ha abituato il Pd&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Abbiamo conferma di tutto ci&ograve; a Potenza. In vista del congresso cittadino di domenica &ndash; continua l&rsquo;esponente di Fratelli d&rsquo;Italia &ndash; Alleanza nazionale – la conta per ottenere questa o quella poltrona infervora i leader maximi del Pd, pi&ugrave; del Masterplan di Pittella. A sentir dire le correnti non sono solo due o tre, ma arrivano almeno a sei. Ovviamente tutti hanno i numeri per vincere. Avranno contato anche le tessere dell&rsquo;oramai ex compagno di partito, Folino? E se s&igrave;, a vantaggio di quale fazione? L&rsquo;accordo con Luongo per tenere unito il partito, ovvero un &lsquo;accordino&rsquo; visto che in pratica si &egrave; deciso di non decidere, ha tenuto banco la durata di un secondo. Siamo per&ograve; sicuri &ndash; aggiunge Rosa – che con qualcuno la pace, o meglio una tregua, in vista della conta, sia stata ratificata. Certo per essere una rivoluzione &egrave; finita proprio male per Pittella se l&rsquo;unico alleato che ha trovato &egrave; Vito Santarsiero, l&rsquo;ex sindaco del Capoluogo. E non per Santarsiero in s&eacute;, sia chiaro. Ma perch&eacute; proprio non ce lo vediamo a fare la rivoluzione. Lui, l&rsquo;emblema del &lsquo;tutto a posto. Scordiamoci il passato&rsquo;. Andrebbe bene pi&ugrave; che altro per una restaurazione. I nostri due novelli Tot&ograve; e Peppino sono pi&ugrave; adatti vendere il &lsquo;ponte Musmeci&rsquo; che a fare la rivoluzione. Ma tant&rsquo;&egrave;. Certo i potentini e i lucani sono stanchi di aspettare le promesse e le rivoluzioni fatte sempre dai soliti soggetti, che prima si buttano addosso discredito a vicenda e poi, pur di rimanere a galla, si accordano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La coerenza non &egrave; per&ograve; un tratto caratteristico del Pd. Cos&igrave; come la rivoluzione &ndash; conclude Rosa – che &egrave; propria di chi le situazioni vuole cambiare e non di chi vuole mantenere lo status quo&rdquo;.<br />

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