Rosa: la nuova mobilità in deroga made in Regione Basilicata

L'esponente di Fdi riferendosi alle decisioni del 'Tavolo contro la crisi' ha presentato un'interrogazione per sapere se "la Regione pensa di risolvere il problema degli ex lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga con corsi di formazione"

&quot;Siamo veramente trasecolati quando abbiamo letto il verbale del Tavolo permanente contro la crisi sottoscritto dai rappresentanti della Cgil,&nbsp;Cisl e Uil e i dirigenti regionali Marsico e Marchese&quot;. E&#39; quanto afferma il consigliere regionale Gianni Rosa (Lb-Fdi) che aggiunge: &quot;abbiamo presentato un&rsquo;interrogazione a risposta immediata per sapere se, davvero, l&rsquo;Amministrazione regionale pensa di risolvere il problema della disoccupazione e degli ex lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga con corsi di formazione. Agli ex lavoratori che sono rimasti esclusi dalla mobilit&agrave; in deroga dopo il decreto Poletti e che sono in presidio permanente da alcune settimane davanti il palazzo regionale chiedendo lavoro e non assistenzialismo, le istituzioni rispondono con attivit&agrave; formative e reddito d&rsquo;inserimento di almeno 400 euro mensili&quot;.<br /><br />&quot;Dalla cassa integrazione alla formazione – prosegue Rosa -. Come a dire: ora che l&rsquo;assegno di mobilit&agrave; non potete riceverlo ve ne diamo un altro, lo chiamiamo &lsquo;reddito d&rsquo;inserimento&rsquo; e affianchiamo qualche corso con rimborso spese. Un tavolo contro la disoccupazione al quale non partecipano le rappresentanze datoriali, che dovrebbero essere i primi attori da interpellare per arginare il problema &lsquo;mancanza di lavoro&rsquo; &egrave; cosa troppo surreale. A ci&ograve; si aggiunga che questi corsi, i quali dovrebbero accompagnare all&rsquo;inserimento persone che, senza loro colpa, non lavorano da anni, dovrebbero durare un paio di mesi (novembre e dicembre). Giusto il tempo di arrivare a fine anno per l&rsquo;approvazione del nuovo bilancio&quot;.<br /><br />&quot;Allora – conclude il consigliere dell&#39;opposizione – si capisce che si tratter&agrave; del solito palliativo per una situazione che i Governi regionali hanno lasciato incancrenire, che i 15.000 posti di lavoro promessi dal Presidente della Regione prima delle elezioni, ora, altro non erano che 15.000 assegni assistenziali. Che assistenzialismo &lsquo;rivoluzionario&rsquo;!&quot;<br />

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