Per il consigliere regionale del Gruppo misto “è necessario far rispettare norme e leggi in materia ambientale e farsi carico del futuro occupazionale dei dipendenti”
“Il licenziamento di sei lavoratori da parte della società Fenice è un atto di ostilità e di ricatto inaccettabile nei confronti del nostro territorio”.<br /><br />Lo sostiene il consigliere regionale del Gruppo Misto, Giannino Romaniello che parla di “una azienda che ha determinato gravi danni ambientali, che da anni non ha fatto investimenti ed innovazione sia tecnologici che in particolar modo sulla sicurezza nascondendosi dietro le incertezze sul proprio futuro. Incertezze determinate da loro che guardando solo al proprio profitto, hanno portato alla situazione attuale”.<br /><br />“La Regione – conclude il consigliere – le forze sociali ed i Comuni interessati, nel respingere qualsiasi forma di ricatto, hanno il dovere di far rispettare norme e leggi in materia ambientale, nonché di decidere sulla gestione dei rifiuti in piena autonomia ma, nello stesso tempo, di farsi carico del futuro occupazionale dei lavoratori”.<br /><br />L.C.<br />