Romaniello: ridare credibilità alla politica

Per il capogruppo di Sel in Consiglio regionale “la tornata di nomine in enti e società partecipate dalla Regione non è l’esempio migliore di trasparenza, meritocrazia, cambiamento”

“E’ possibile raccogliere concretamente l’appello che il presidente del Senato Renato Schifani ha lanciato a Matera per ridare credibilità alla politica italiana rilanciando la cultura della partecipazione, ricostruendo la democrazia, affermando nei fatti la trasparenza dei comportamenti”. 
 
A sostenerlo è il capogruppo di Sel in Consiglio regionale Giannino Romaniello, il quale sottolinea che “il comportamento di Sel nell’utilizzo dei soldi pubblici è così trasparente da rendere pubbliche, attraverso il proprio sito internet, tutte le spese sostenute dal gruppo alla Regione insieme alla mia busta paga di consigliere regionale, mentre a livello nazionale il nostro è un partito nato senza un euro di finanziamento pubblico. Se dunque il problema principale oggi di ogni partito è quello di ridare credibilità alle forme organizzate per fare politica, è essenziale far seguire alle dichiarazioni di buoni propositi i fatti. Solo in questo modo – continua Romaniello – si risponde al monito venuto sempre a Matera da Schifani di dare prova concreta della capacità della politica di autogestirsi avendo quale unico obiettivo il bene comune. Certo la tornata di nomine in enti e società partecipate dalla Regione non è l’esempio migliore di trasparenza, meritocrazia, cambiamento. Ci fa piacere che se ne siano accorti anche i gruppi dirigenti dell’Udc, anche se per ora registriamo una 'mezza ammissione'”.
 
Secondo Romaniello “questo dovrebbe essere il tempo del coraggio e rischia invece di essere il tempo della furbizia. La materia elettorale rischia si essere il terreno di una furbizia che lascia senza fiato, tenuto conto che il 'porcellum' è stata la pagina più degradante della vita politica istituzionale del Paese. Per questo alla luce della crisi della democrazia e della caduta di credibilità dei partiti è ancora più necessaria un’autentica riforma elettorale che ridia al cittadino la piena possibilità di scelta. Parallelamente – continua Romaniello – c’è un problema di credibilità dello Stato come dimostrano la vicenda dell’articolo 18 e i tentativi di ridurre i diritti dei cittadini sino a far prevalere gli interessi di lobby industriali e della finanza”.
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