Robortella su Sentenza Tar Parco nazionale Appennino

Il consigliere del Pd sottolinea “la necessità di porre l’attenzione istituzionale verso i principi enunciati dalla sentenza come la rappresentatività diretta dei Comuni circa la tutela dei peculiari interessi e delle esigenze dei luoghi”.

In merito alla sentenza del Tar del Lazio riguardante il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, argomento all’ordine del giorno di oggi e rinviata alla prossima seduta consiliare, il consigliere regionale, Pasquale Robortella (Pd), ha sottolineato “la necessità di porre l’attenzione istituzionale verso quelli che sono i principi enunciati dalla richiamata sentenza ed, in particolare, al tema della rappresentatività diretta da parte dei Comuni circa la tutela dei peculiari interessi e delle specifiche esigenze dei luoghi”.
“Si tratta – ha precisato Robortella – di un principio, la cui attuazione, rappresenta uno dei cardini della stessa attività amministrativa e che non può essere nella interezza disatteso. Ciò soprattutto, se lo riguarda nell’ambito della regolamentazione di un’attività connessa ad un Parco Nazionale. Infatti, se è vero che la istituzione Parco pone, o dovrebbe porre le basi per uno sviluppo possibile e sostenibile delle aree che vi ricadono, è altrettanto vero che le limitazioni normative insite nella legislazione di riferimento rappresentano dei paletti, che, come nel caso del Parco Nazionale Val d’agri-lagonegrese risultano limitative alla stessa sopravvivenza, dal punto di vista economico, delle realtà produttive presenti sul territorio interessato”.
“Infatti – continua il consigliere – non si può non tener conto di quelle che sono le reali esigenze dei nostri territori e, in particolare, di tutte quelle aree interessate a trasformazione antropica e che non possono essere in sostanza bloccate in provvedimenti immodificabili. Né va sottovalutata la limitatezza che l’attuale perimetrazione del Parco Nazionale Val d’Agri-Lagonegrese rappresenta nei confronti delle attività artigianali e di piccola-media impresa operanti nell’ambito del territorio ricompreso nel Parco. Non si può cadere nel grave errore in base al quale un ente, quale il Parco, di cui pur si riconosce l’utilità, rappresenti di converso un fardello ed un freno al mantenimento e allo sviluppo dei territori in esso ricadenti.
“È di tutta evidenza, pertanto – continua Robortella – la non più procrastinabile presa di coscienza da parte della nostra Regione delle nuove esigenze rappresentate da gran parte dei Comuni del comprensorio Parco e della necessità di porre in essere una seria ed urgente attività anche tecnica, di rivisitazione di quanto previsto dal decreto istitutivo del Parco affinché si possa trovare un sereno equilibrio, ad oggi mancante, tra sistema natura e sistema antropico a cui non è stata data la dovuta attenzione in sede istituiva dell’Ente Parco. Occorre, dunque, una nuova fase di partecipazione diretta dei territori che porti ad un’armonizzazione e contemperamento degli interessi generali espressi dai territori, che principalmente i Comuni, rappresentano. Va fatta una rivisitazione delle aree ricomprese nel Parco e probabilmente una loro stessa riclassificazione sulla base di tutti gli interessi generali che solo i Comuni, in quanti tali, possono rappresentare e tutelare mediante una diretta partecipazione ai lavori della conferenza unificata.
E tale esigenza è con forza richiamata dalla stessa sentenza del TAR Lazio che infatti rimarca in maniera determinante, la necessità di tener conto delle reali e specifiche esigenze dei territori”.
“D’altra parte – aggiunge l’esponente del Pd – gli atti legislativi istituivi del Parco non devono rappresentare una monade immodificabile né tanto meno le basi per un’entità staccata dalle reali esigenze che i territori manifestano ed hanno manifestato già all’indomani della istituzione del Parco nazionale Val d’Agri-lagonegrese facendo pervenire alla Regione richieste di giustificato ripensamento della perimetrazione territoriale”.
“Alla luce di ciò pertanto – conclude Robortella – si ritiene necessario ed urgente impegnare il Presidente della Giunta e l’intero Governo regionale ad intraprendere tutte le iniziative utili per la convocazione di una nuova Conferenza unificata che veda la partecipazione diretta di tutti gli Enti territoriali interessati per l’attuazione di una riperimetrazione dell’area ricadente nel Parco e che tenga conto delle manifestate esigenze territoriali in tal senso”.

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