“Non possiamo più rimandare la revisione dei criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale (Fsn). È necessario introdurre un parametro che tenga conto della minore densità abitativa e dell’ampia estensione territoriale delle regioni come la Basilicata. Senza questo correttivo rischiamo di pregiudicare i risultati attesi dagli investimenti strategici già in corso, dal Pnrr alla Strategia nazionale per le aree interne fino ai fondi strutturali europei”. E’ quanto ha detto l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, che ieri è intervenuto alla riunione della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni svoltasi a Roma. D’intesa con il Presidente Vito Bardi, l’assessore ha rimarcato la necessità di garantire equità e omogeneità nell’accesso all’assistenza sanitaria per tutti i cittadini, indipendentemente da dove vivono.
La Regione Basilicata, in questa prospettiva, ha sostenuto e integrato la proposta di revisione dei criteri di riparto del Fondo sanitario avanzata dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio (appoggiata anche da altre Regioni) che introduce un indice di densità abitativa calcolato in maniera composita tra popolazione per chilometro quadrato ed estensione territoriale. “Si tratta di una base di discussione concreta e immediatamente applicabile – ha precisato Latronico – che può guidare il confronto tra le Regioni sul Fsn 2025 e favorire una distribuzione più giusta delle risorse”.
I dati demografici ed epidemiologici confermano l’urgenza di questo intervento. Al 1° gennaio 2022 la Basilicata contava poco più di 553 mila abitanti, in calo dell’1% rispetto all’anno precedente e del 5,4% nell’ultimo decennio. La regione registra una densità abitativa tra le più basse d’Italia (55 abitanti per km², contro i 197 della media nazionale e i 160 delle regioni del Mezzogiorno), con un forte spopolamento dei piccoli centri e due soli comuni (Potenza e Matera) che superano i 50 mila abitanti. A ciò si aggiunge un indice di vecchiaia tra i più alti del Paese: su ogni giovane sotto i 15 anni ci sono quasi tre over 65. “Una condizione che, unita alla dispersione territoriale – ha spiegato Latronico – genera costi strutturalmente più elevati per garantire servizi essenziali come la logistica sanitaria, i trasporti e l’elisoccorso, la rete di emergenza-urgenza e la continuità assistenziale. La Basilicata – ha concluso l’assessore – non chiede privilegi, ma il riconoscimento di un dato di realtà: assicurare la stessa qualità e accessibilità dei servizi sanitari in un territorio montano, poco popolato e con una popolazione sempre più anziana comporta costi aggiuntivi che vanno riconosciuti nei criteri di riparto. Solo così potremo tradurre in fatti il principio di equità sancito dalla nostra Costituzione e costruire un Servizio sanitario davvero nazionale”.