Riordino Servizio sanitario, le proposte di Santarsiero

In una lettera inviata al presidente della quarta Commissione, il consigliere regionale del Pd chiede "che si riparta da un’analisi di contesto che metta in evidenza quali sono i fattori che maggiormente incidono sull'organizzazione del sistema”

Il disegno di legge della Giunta in materia di riordino del Servizio sanitario regionale &ldquo;al di la del lessico utilizzato, non ha ad oggetto una riforma del sistema sanitario regionale n&eacute; una revisione degli assetti organizzativi e dei servizi che viceversa &egrave; imposta dal decreto ministeriale 70/2015&rdquo;. E&rsquo; quanto sostiene il consigliere regionale del Pd Vito Santarsiero che in una lettera inviata al presidente della quarta Commissione (Politica sociale) Luigi Bradascio, illustra dettagliatamente le sue osservazioni ed avanza alcune proposte.<br /><br />A parere di Santarsiero &ldquo;non serve una modifica degli assetti istituzionali delle Aziende esistenti come proposto nel disegno di legge ma &egrave; necessario che si riparta da un&rsquo;analisi di contesto che metta in evidenza quali sono i fattori che maggiormente incidono sull&#39;organizzazione del sistema a partire dall&#39;invecchiamento della popolazione, alle modifiche del quadro epidemiologico fino ad arrivare alla sostenibilit&agrave; economica e alle caratteristiche della mobilit&agrave;&rdquo;.<br /><br />Serve, inoltre, &ldquo;una classificazione, come richiesto dal decreto ministeriale n. 70/2015, di tutte le strutture ospedaliere e conseguente riorganizzazione della rete ospedaliera &ndash; afferma Santarsiero -, della rete emergenza-urgenza, e di quella territoriale, una valutazione dei volumi e degli esiti di ricovero per conoscere la sostenibilit&agrave; di ogni singolo reparto rispetto ai parametri ministeriali&rdquo;.<br /><br />Il consigliere regionale del Pd chiede &ldquo;una proposta del Dipartimento di riorganizzazione del territorio che garantisca una continuit&agrave; vera tra territorio e ospedale (che presuppone la classificazione delle strutture per attivit&agrave;). E&rsquo; sulla base di tutto ci&ograve; &ndash; conclude – che potremo fare le nostre scelte con vera cognizione di causa e procedere verso quella che considero la soluzione migliore, vale a dire la separazione tra produzione (Aziende Ospedaliere e Crob) e committenza (Aziende Territoriali) con costituzione, che potrebbe avvenire nel 2018 di due Aziende, l&rsquo;una ospedaliera, l&rsquo;altra territoriale&rdquo;.<br />

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