Per il capogruppo di Lb-Fdi “questi signori, evidentemente, ritengono che la salute dei cittadini sia un campo di battaglia su cui regolare i loro conti interni invece che un bene da tutelare al di sopra di egoistici posizionamenti”
La riforma sanitaria di Pittella è in dirittura d’arrivo. Senza discussione e senza approfondimenti, se non da parte della maggioranza. E a vedere il risultato capiamo come la classe politica di centrosinistra sia semplicemente inadeguata”.<br /><br />E’ quanto sostiene il capogruppo di Lb-Fdi Gianni Rosa che aggiunge “per evitare la spaccatura, il Pd-maggioranza (Pittella&co.) concede al Pd-minoranza (Lacorazza-Santarsiero) delle modifiche al disegno di legge che rappresentano l’apoteosi del nulla. Anzi, non proprio del nulla ma del caos più totale: una nuova riorganizzazione attraverso il Piano regionale integrato della salute 2018/2020. Bel traguardo: il Piano è previsto per legge”.<br /><br />“La già schizofrenica riforma pittelliana – continua – si arricchisce, quindi, niente meno che di una disposizione che rinvia al 2018 l’ennesima riforma, alla conclusione, appunto, del nuovo Piano regionale integrato della salute, scaduto da due anni. Chiariamo: nella sostanza, la legge rimane immutata, l’emendamento non è che un contentino per evitare il voto contrario e incassare una sbiadita astensione. Tutto il complesso e ragioneristico riordino rimane in mano ai direttori generali e partirà dal 1° gennaio 2017; ma si prevede un’ulteriore riorganizzazione entro il 2018”.<br /><br />“Quindi – dice Rosa – mentre per un intero anno, il 2017, i direttori sanitari organizzeranno il servizio sanitario regionale secondo i diktat di Pittella, Lacorazza incassa la vittoria di Pirro: un’altra riorganizzazione nel 2018. Meno male che il ‘dissidente’ Piero aveva urlato ai quattro venti che ‘la sanità non può attendere ancora’ e che la proposta in discussione è ‘sbilenca’. Questi signori, evidentemente, ritengono che la salute dei cittadini sia un campo di battaglia su cui regolare i loro conti interni invece che un bene da tutelare al di sopra di egoistici posizionamenti”.<br /><br />“Il loro atteggiamento – conclude – rivela un pressapochismo che ci spaventa: secondo la legge in approvazione, la riforma di Pittella, con tutti i suoi tagli e le sue soppressioni, andrà avanti senza colpo ferire, il Piano sanitario integrato che dovrebbe essere la base sulla quale poggiare tutta la riforma, scaduto da due anni, verrà realizzato a cosa già fatte e, poi, forse, un’altra riforma. Insomma, un guazzabuglio degno della peggiore classe dirigente del Pd”.<br /><br />L.C.<br />