Riordino sanità, Lacorazza: “Rendere chiaro il percorso”

Per il consigliere regionale del Pd “questo ddl proposto dalla Giunta non mette al centro la più efficace risposta alla domanda di salute espressa dai cittadini”

&ldquo;Non ho votato a favore sulla proposta della Giunta sul riordino della sanit&agrave; regionale poich&eacute; non condivido metodo e merito di un modello che non mette al centro la pi&ugrave; efficace risposta alla domanda di salute espressa dai cittadini&rdquo;.<br /><br />&Egrave; quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza in merito all&rsquo;approvazione del riordino del sistema sanitario regionale.<br /><br />&ldquo;Mi sono gi&agrave; espresso rispetto alle contraddizioni evidenti contenute nella proposta della Giunta e, &ndash; continua – anche per questo avevo depositato un progetto di legge che si poneva tre obbiettivi: l&#39;approvazione del piano sanitario entro settembre 2017, la partenza del riordino dal 2018 e la scelta di un&#39;azienda ospedaliera (quindi Pescopagano con il San Carlo), una territoriale e l&#39;Ircss Crob di Rionero. Altre proposte non ne ho lette se non emendamenti alla proposta del disegno di legge della Giunta&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La stessa dichiarazione del collega Rosa &ndash; dice Lacorazza – incespica sul sentimento e risentimento di un&rsquo;opposizione, non tutta per la verit&agrave;, che commenta ci&ograve; che fanno altri senza aver messo in campo nessuna proposta; anche cosi si vivacchia e si prendono i voti in politica. In commissione oggi anche grazie alla posizione sostenuta da Vito Santarsiero e al lavoro di condivisione nel gruppo Pd, sono passati alcuni emendamenti contenuti anche nella mia proposta di legge: l&#39;approvazione del piano da parte dalla Giunta entro il 30 giungo ed entro il 2017 da parte del Consiglio,&nbsp; l&#39;ospedale di Pescopagano resta con l&#39;ospedale San Carlo, la transitoriet&agrave; del modello di accorpamento scelto verso la separazione tra committenza e produzione delle prestazioni sanitarie (in poche parole un modello pi&ugrave; razionale rispetto a quello proposto dalla Giunta che pu&ograve; essere indirizzato anche nella direzione di un&#39;unica azienda regionale), un tempo di 180 giorni, non di 30, per gli adempimenti previsti nell&rsquo;attuazione della proposta della Giunta&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Penso &ndash; aggiunge – che nei prossimi giorni sar&agrave; necessario fare un ulteriore sforzo (posizione condivisa da tutto il gruppo Pd) per mettere alcuni punti fermi nella direzione dell&rsquo;ordine del giorno da me presentato e approvato in Consiglio regionale sul destino degli ospedali di I e II livello, di base e distrettuali cosi come classificati dal dm 70; far avvertire e vivere il ruolo e la centralit&agrave; dell&rsquo;ospedale San Carlo strategico per il sistema sanitario regionale. Vi sar&agrave; le necessit&agrave; di indicare una strada chiara per l&rsquo;ospedale unico a Lagonegro cosi come il completamento e rafforzamento di progetti tanto in Val d&rsquo;Agri quanto nel Vulture&rdquo;.<br /><br />&ldquo;C&rsquo;&egrave; ancora qualche ora per lavorare e – conclude il consigliere Lacorazza – rendere chiaro il percorso; bisogna evitare che dal primo gennaio ci siano decisioni che non siano condivise con il territorio, con i sindacati, con gli operatori, con gli amministratori locali, con i comitati tanto da strozzare le scelte che dovranno essere contenute nel piano sanitario. In conclusione non ho votato a favore poich&egrave; da questo ddl di riordino proposto dalla Giunta non emerge un&rsquo;idea di sanit&agrave; e, come pi&ugrave; volte ribadito, sia per i problemi dei turni determinati dalla legge 161/2014 sia per la norma che determinerebbe i piani di rientro, dal primo gennaio 2017 non ci sar&agrave; nessuna immediata positiva conseguenza.&nbsp; Alcune volte &egrave; pi&ugrave; complesso, da consigliere regionale del Pd, non sostenere una proposta della Giunta; su un tema delicato come questo non si poteva fare diversamente nel tentativo di modificare, anche nei prossimi mesi, una rotta che potrebbe non essere migliorativa rispetto alle attese della comunit&agrave; regionale&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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