Regole Federfarma per esporsi al sole in sicurezza

La prima indicazione è quella legata ad una sana e consapevole esposizione ai raggi solari in maniera graduale e moderata, evitando soprattutto all’inizio le ore centrali della giornata (tra le 12 e le 16), ovvero quel periodo temporale in cui i raggi ultravioletti sono più intensi

Ogni azione ha una sua diretta conseguenza, anche l’esposizione errata al sole che riguarda adulti e bambini ed interessa in modo particolare anche quei soggetti sottoposti a terapia farmacologica. È notorio che sole e mare siano la cura per eccellenza di tutti i mali, ma nonostante il sole possegga numerose proprietà benefiche per il nostro organismo, una sovraesposizione può provocare diversi danni con effetti immediati e a lungo termine. In vista delle partenze estive, Federfarma Basilicata detta alcune regole fondamentali che si traducono in veri e propri ‘comandamenti’ del buon vacanziero. La prima regola è quella legata ad una sana e consapevole esposizione ai raggi solari in maniera graduale e moderata, evitando soprattutto all’inizio le ore centrali della giornata (tra le 12 e le 16), ovvero quel periodo temporale in cui i raggi ultravioletti sono più intensi. Esporsi al sole significa anche proteggersi: è fondamentale applicare più volte al giorno una adeguata crema che non abbia solo il fattore protettivo dai raggi Uv adeguata al proprio fototipo, ma che contenga anche sostanze funzionali con azione antiossidante, depigmentante, ristrutturante e idratante utili a mantenere la pelle in condizioni ottimali. Una protezione adeguata consente di non subire danni dovuti a raggi Uva, estremamente penetranti e quindi capaci di raggiungere lo strato sottostante la pelle e creare danni a livello cellulare ed a carico del Dna. Tali raggi sono i primi responsabili dell’invecchiamento precoce della pelle e del rischio di contrarre tumori cutanei.

Attenzione anche ai raggi Uvb che se pur penetrano meno a fondo nella pelle, presentano un elevato contenuto energetico da cui dipendono gli eritemi solari. La melanina si forma in un arco temporale compreso tra le 48 e le 72 ore, per cui è importante fare attenzione a scottature ed eritemi nelle prime ore di esposizione ed esporsi gradualmente iniziando con un’alta protezione per poi abbassarla dopo qualche giorno. I danni maggiori di una esposizione errata e soprattutto non protetta si racchiudono in vari disturbi: il fotoinvecchiamento da cui derivano perdita di elasticità e tonicità, assottigliamento del derma, comparsa di rughe e dilatazione dei vasi capillari, l’eritema solare, le macchie solari legate anche a livelli ormonali alterati, infiammazione, assunzione di farmaci fotosensibilizzanti. Per prevenire tali disagi, è opportuno che le creme solari vengano reperite nelle farmacie dove i prodotti sono testati e il farmacista è sempre pronto a fornire consigli utili in base alle caratteristiche della pelle di ogni utente. Dopo l’esposizione al sole è opportuno applicare creme per prevenire prurito e arrossamenti cutanei. Maggiore attenzione occorre averla quando l’esposizione al sole riguarda i bambini che dovrebbero evitarla fino al compimento dell’anno di vita per cui si preferiscano le prime ore del mattino o il tardo pomeriggio ma sempre ben protetti da una adeguata crema solare. Nei più grandicelli il sole aiuta la crescita armonica delle ossa sintetizzando la vitamina D e regolando anche il sonno e l’umore. I rischi maggiori di cui tener conto nell’esposizione solare dei più piccoli sono legati alle scottature e ustioni, tanto che già un arrossamento della pelle debba essere considerato ustione di primo grado. Le ripetute scottature nel periodo infantile favoriscono in età adulta la comparsa di tumori della pelle come melanoma e basalioma. Per i più piccoli le creme protettive da scegliere sono quelle con fattore da 30 a 50 utilizzandole fino a che la pelle non assume una colorazione più scura. Solo allora si può scendere di protezione. Attenzione ulteriore a quei bambini rientranti nel fototipo 1 o 2 ovvero con capelli rossi o biondi e pelle lattea che non vanno mai esposti direttamente al sole ma devono indossare maglietta ed essere protetti da una crema solare anche durante il bagno in mare. Di pari passo con la protezione della pelle va anche la corretta alimentazione ed una sana idratazione che consentono una esposizione solare in tutta tranquillità. Premettendo che non esistono cibi in grado di abbronzare, Federfarma Basilicata spiega che vanno invece assunti alimenti colorati e ricchi di antiossidanti che aiutano la pelle a difendersi dai danni del sole favorendo anche l’abbronzatura. Vanno consumati cibi ricchi di vitamina C, Vitamina E, Betacarotene utilizzando nei periodi precedenti l’esposizione solare anche degli integratori che contribuiscono al normale funzionamento del sistema immunitario e favoriscono la salute della pelle. Da evitare le bevande gassate, alcoliche e i cibi ricchi di grassi. Un’alimentazione adeguata è favorita da ‘carotenoidi’ come carote, spinaci, verdure a foglia verde, ma anche da alimenti con licopene (pomodori, anguria, pompelmo rosa e papaya). Tali cibi sono ottimali soprattutto per le donne in menopausa che devono assumerli per la funziona antiossidante, la produzione di collagene e la difesa delle cellule cutanee. A questi si aggiungono anche olio d’oliva e frutta secca che apportano vitamina E e acidi grassi essenziali che restituiscono elasticità alla pelle, e pesce azzurro e semi di lino o di chia che con l’elevato contenuto di omega 3 riducono i processi infiammatori. Quanto all’abbigliamento, prediligere tessuti traspiranti e con colorazioni chiare, cappelli. Utilizzare creme defatiganti per gli arti inferiori soprattutto in quei pazienti con problemi vascolari. Di fondamentale importanza l’attenzione da prestare nel caso in cui si assumano farmaci durante la fase di esposizione al sole. Alcuni, a contatto con i raggi uva, possono comportare seri rischi e reazioni di fotosensibilità fototossiche e fotoallergiche. Le prime avvengono quando il principio attivo del farmaco, sottoposto a raggi uva, genera molecole che danneggiano i tessuti e si manifestano immediatamente con bruciature leggere, ustioni severe, iper pigmentazione nelle zone più colpite dai raggi solari. Maggiore è il dosaggio del farmaco assunto, maggiore sarà la reazione. In quelle di secondo tipo- le fotoallergiche- i raggi uva interagiscono con le molecole del farmaco scatenando in un tempo superiore alle 24 ore reazioni allergiche come eritema, orticaria, dermatiti, arrossamenti, desquamazioni e vescicole. I farmaci a cui fare maggiormente assunzione sono quindi gli antibiotici (tetracicline, chinolonici e sulfamidici) antinfiammatori fans (ibuprofene, diclofenac) ipertensivi, diuretici, ipoglicemizzanti orali, i farmaci per patologie cardiovascolari, antidiabetici, antimicotici, antistaminici e cortisonici, ansiolitici, antidepressivi e pillole anticoncezionali. Chi segue la terapia farmacologica deve naturalmente limitare l’esposizione al sole e coprirsi con indumenti, occhiali da sole, cappelli e utilizzare la protezione solare. In caso di reazione di fotosensibilità è opportuno recarsi presso la farmacia per ottenere consigli ed essere indirizzato, nei casi di reazione severa, ad un consulto medico appropriato.

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