Regolamento urbanistico Comune Picerno, interrogazione Rosa

Dice il capogruppo consiliare di Lb-Fdi: “Il Sistema Basilicata ancora una volta si dimostra infallibile: per gli amici le porte sono sempre aperte”. Presentata una interrogazione.

&ldquo;Il solito &lsquo;do ut des&rsquo; del Pd lucano &ndash; afferma Rosa – per ricambiare gli amici che si sono candidati alle scorse regionali. Questa volta nessuna consulenza come per il caso &lsquo;Marino&rsquo;, ma l&rsquo;autorizzazione ad un cambio di destinazione d&rsquo;uso, negato in passato, per due fabbricati agricoli, di propriet&agrave; Carmine Caivano, assessore e consigliere comunale di Picerno, gi&agrave; candidato alle elezioni regionali 2013 nella lista &lsquo;Pittella Presidente&rsquo;, che diventeranno delle &lsquo;residenze sanitarie assistenziali protette&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Noi &ndash; riferisce Rosa – abbiamo presentato un&rsquo;interrogazione alla Giunta per conoscere le ragioni che hanno portato la Regione, parte attiva nell&rsquo;iter di approvazione del Regolamento urbanistico ed ente su cui pesa il compito di indirizzo programmatico in materia di pianificazione territoriale, a &lsquo;tergiversare&rsquo; su un parere interpretativo del Regolamento urbanistico del Comune di Picerno, delegando il Comune stesso a decidere. Decisione che, ovviamente, &egrave; in linea con il pensiero dell&rsquo;interessato Consigliere comunale ed Assessore&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Questi &ndash; precisa Rosa – i fatti: la richiesta di cambio di destinazione d&rsquo;uso, da agricolo a &lsquo;residenza sanitaria assistenziale protetta&rsquo;, era stata presentata gi&agrave; in data 23 Settembre 2013 e gli uffici comunali competenti del Comune di Picerno l&rsquo;avevano rigettata poich&eacute; l&rsquo;uso come &lsquo;residenza sanitaria&rsquo; non &egrave; contemplato nelle norme transitorie del regolamento urbanistico comunale che permettono il cambio di destinazione degli edifici esistenti in zone agricole. Infatti la modifica di destinazione &egrave; possibile solo da agricolo ad attivit&agrave; ricettive&rsquo;. Successivamente, in data 5 marzo 2014, Caivano chiede di riesaminare la richiesta e, contestualmente, chiede che il Comune si avvalga del parere del Dipartimento Ambiente e Territorio &ndash; Ufficio Urbanistico. Il Comune di Picerno, quindi, domanda alla Regione se l&rsquo;uso &lsquo;residenza sanitaria assistenziale protetta&rsquo; (non contemplata dalla norma che prevede il cambio di destinazione) sia assimilabile all&rsquo;uso &lsquo;attivit&agrave; ricettiva&rsquo; prevista dall&rsquo;articolo 55 del suo Regolamento urbanistico. L&rsquo;Ufficio regionale &ndash; continua Rosa – evita di rispondere e rimanda l&rsquo;interpretazione della norma ai tecnici comunali. In data 30 novembre 2014 il Consiglio comunale di Picerno delibera, questa volta, il cambio di destinazione dei due fabbricati da uso agricolo a residenza sanitaria sulla base di una presunta equivalenza tra quest&rsquo;ultimo uso e quello di &lsquo;attivit&agrave; ricettiva&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Perch&eacute; il Comune &ndash; chiede Rosa – prima rigetta l&rsquo;istanza e poi l&rsquo;accoglie? Il responsabile dell&rsquo;Ufficio tecnico non &egrave; mutato, &egrave; sempre l&rsquo;ing. Leonardo Zaccagnino ma, senza alcuna spiegazione, &egrave; mutato il suo parere: nel Settembre 2013 il cambio di destinazione d&rsquo;uso non era possibile, mentre a novembre 2014 una residenza sanitaria diventa assimilabile ad una attivit&agrave; ricettiva. Va sottolineato che, nelle more, Caivano &egrave; stato autorizzato dalla Regione Basilicata ad aprire il Centro Medico Lucano, struttura sanitaria in fase di attivazione a Tito, di cui risulta essere azionista al 50 per cento. Forse tutto ci&ograve; &egrave; collegato al mutato parere del Comune&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sembra proprio un caso di provvedimento ad personam &ndash; aggiunge Rosa – volto a favorire, nella maniera pi&ugrave; sfacciata, un amministratore dello stesso Comune nonch&eacute; un &lsquo;candidato amico&rsquo; del presidente Pittella. La nostra sensazione &egrave; che l&rsquo;inattivit&agrave; della Regione sia &lsquo;strumentale&rsquo;, nonostante l&rsquo;obbligo di esprimere un parere, favorendo in questo modo le larghe &lsquo;vedute&rsquo; di un&rsquo;amministrazione &lsquo;condizionata&rsquo;. Ancora una volta &ndash; conclude Rosa – abbiamo un esplicito esempio che la trasparenza amministrativa non risiede nella Basilicata pittelliana: gli agganci politici contano pesantemente&rdquo;.<br /><br />

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