Per il consigliere del Gruppo misto che sulla questione ha presentato una mozione, “la condizione sociale della regione non ha bisogno di diversivi e lettere, ma di scelte chiare e nette”
“Martedì in Consiglio regionale ho presentato una mozione che impegna la Giunta regionale a trovare le risorse necessarie per far partire il reddito minimo/reddito d'inserimento a partire dal mese di giugno. Mozione non discussa perché alcuni consiglieri della maggioranza non hanno votato (sbagliando) per la discussione immediata”. E’ quanto evidenzia il consigliere Giannino Romaniello (Gm) ricordando che “il reddito minimo/reddito inserimento fu da noi di sinistra proposto ed inserito nel programma del centro sinistra nel 2010 di cui facevamo parte”.<br /><br />“Una scelta – aggiunge Romaniello – che di fatto ha portato alla proroga del Copes fino a settembre 2015 garantendo il sostegno al reddito a circa 2000 famiglie. L’interruzione del programma Copes è avvenuto a seguito delle dichiarazioni fatte dal Presidente che sarebbe partito entro due mesi il nuovo strumento di sostegno alle famiglie disagiate tanto da portare la Giunta ad approvare la graduatoria provvisoria del reddito minimo/reddito inserimento prima della fine dell'anno”.<br /><br />“A cinque mesi di distanza – prosegue ancora il consigliere – Pittella non rispetta gli impegni assunti in Consiglio e con le organizzazioni sindacali di Cgil Cisl Uil e dopo l'invenzione della maggioranza istituzionale che ha rispedito fra i banchi del Consiglio Lacorazza, scopre, anche a seguito della prima mozione proposta ed approvata dal Consiglio di Lacorazza, i rapporti epistolari con il Governo nazionale (amico?) e scrive prima al ministero dello Sviluppo economico per chiedere un tavolo nazionale su Eni e poi al sottosegretario allo Sviluppo economico Gentile per avere lumi su che fine hanno fatto le risorse della card benzina con cui si voleva (vuole ancora?) finanziare il reddito minimo/reddito inserimento che gli ha fatto conquistare i titoli, anche se a caratteri minori rispetto a quelli dell'inchiesta sul petrolio, sulle pagine del ‘Corriere della Sera’.”<br /><br />Per Romaniello “la condizione sociale della regione non ha bisogno di diversivi e lettere, ma di scelte chiare e nette capaci di alleviare la difficilissima situazione di alcune migliaia di famiglie”.<br /><br />“Pittella e la Giunta – conclude Romaniello – vengano in Consiglio a spiegare, visto che non s'intravede qual è il progetto e quali sono le priorità e le risorse con cui dare attuazione, a due anni e mezzo dalla sua elezione, al progetto di rivoluzione copernicana per la Basilicata annunciata con la sua elezione per evitare che questa si concretizzi solo con il cambio di maggioranza politica legata alle poltrone. Un tema che non interessa alle persone in carne ad ossa della nostra regione ma solo ad una piccola parte del ceto politico oltre che a regolare conti nel Pd, partito di maggioranza/partito regione”.<br />