Esce oggi il videoclip ufficiale di “Dare tutto per non scomparire”, il nuovo progetto visivo e musicale di Rosmy, in collaborazione con l’Alter Echo String Quartet, ora disponibile su YouTube:
Girato a giugno 2025 – con il sostegno del GAL Lucania Interiore – tra Craco, i calanchi lucani e la chiesa abbandonata di Grottole, in Basilicata, il video è un viaggio immersivo nella memoria, nella bellezza e nella resistenza, parte integrante del progetto artistico “La Voce della Bellezza”, che unisce musica, paesaggio e identità. Il brano, pubblicato il 26 settembre, vanta gli arrangiamenti del Maestro Valeriano Chiaravalle e la partecipazione dell’Alter Echo String Quartet (già al fianco di Andrea Bocelli, Sting, Pooh, Francesco De Gregori, Il Volo) che nel videoclip conferisce ulteriore intensità e profondità alla melodia di Rosmy. In un’epoca in cui tutto corre e sembra destinato a scomparire, il videoclip racconta un’Italia silenziosa ma viva, che si aggrappa alla propria storia, ai luoghi dimenticati, alle architetture fragili e alla musica come custode dell’anima.
“Questo video è un atto d’amore verso ciò che rischiamo di perdere: paesi, architetture, identità. È un grido dolce e potente che dice: non dimentichiamo chi siamo, non lasciamo che la bellezza muoia in silenzio”, racconta Rosmy. “Dare tutto per non scomparire” è un omaggio alla musica come patrimonio identitario: un invito a ritrovare la purezza del suono acustico, degli archi dal vivo e della melodia italiana, che vibra tra rovine, natura e luce. È una sinfonia contemporanea, in cui la voce di Rosmy si intreccia con il paesaggio per dare corpo a un messaggio profondo: resistere è un atto creativo. Custodire è una scelta. Restare è un gesto d’amore. Il video è un viaggio musicale a bordo di un furgoncino, dove Rosmy e l’Alter Echo String Quartet attraversano paesaggi spettacolari come i calanchi lucani. Tra sorrisi, complicità e ostacoli, il cammino diventa metafora della vita.
Le immagini si intrecciano con quelle di Rosmy nella Chiesa Diruta di Grottole – la stessa che appare sulla cover del brano – dove l’artista diventa statua che prende vita: simbolo della memoria che resiste e chiede di non essere dimenticata. Il viaggio culmina a Craco, borgo fantasma sospeso nel silenzio. Nonostante il vuoto e l’assenza di un pubblico, le protagoniste scelgono di suonare lo stesso. Quando le candele si accendono nella piazza deserta, la musica si fa atto di resistenza: un invito a custodire la bellezza e a “dare tutto per non scomparire”. A vegliare sul racconto è la partecipazione speciale dell’attore Donato Laborante, testimone silenzioso delle radici e delle tradizioni, presenza sospesa tra memoria e mito.