Psr 2007-2013, i lavori del Comitato di Sorveglianza

Oggi riunione del Comitato di Sorveglianza a Picerno. Due le modifiche strutturali al programma operativo: costituzione fondo Iva e incremento di misure volte a favorire il ricambio generazionale

Modifiche finanziarie al Programma di Sviluppo rurale 2007-2013, stato di avanzamento della spesa e procedurale del Programma, rischio disimpegno delle risorse comunitarie, valutazione e nuova programmazione 2014/2020.
Sono questi i punti all'ordine del giorno della sesta seduta del Comitato di Sorveglianza del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr). Le proposte di modifica alla versione 8 del Programma operativo riguardano: la necessità di istituire un fondo iva per enti pubblici beneficiari di interventi per lo sviluppo rurale; aumento della quota di cofinanziamento della risorse comunitarie per alcune misure del PSR e incremento della dotazione finanziaria per interventi utili a rispondere alle esigenze del territorio, come favorire il ricambio generazionale dei giovani under 40 nelle imprese agricole. Per l’attuazione del Psr, ad oggi, sono stati impegnati oltre 490 milioni di euro, quasi il 100 per cento delle risorse disponibili del Programma operativo finanziato attraverso il Feasr. Per accrescere la competitività del settore agricolo e forestale (Asse 1), il Dipartimento ha impegnato 217 milioni di euro, ma alle imprese del settore sono stati erogati solo 111 milioni di euro.
Diverse sono state le misure per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale (Asse 2) per un investimento rendicontato di circa 230 milioni di euro sul bilancio del Psr con circa 298 milioni impegnati. Per l’integrazione al reddito agricolo, non sono mancate azioni mirate ad accrescere i servizi turistici e la qualità della vita (Asse 3). Sulla governance del territorio, nell’ambito dell’Asse 4 Leader, l’impegno delle risorse finanziarie sul bilancio del Psr è di 20 milioni di euro. I bandi pubblici indetti nel corso degli ultimi due anni da parte degli 8 Gruppi di Azione Locale (Gal) sono 47 e 95 i progetti istruiti positivamente, 362 le domande di aiuto ammesse a contributo per un totale di circa 5 milioni già finanziati attraverso l’attuazione dei relativi Piani di Sviluppo Locale (Psl) dei Gal. I Progetti Integrati di Filiera (Pif), sia quelli territoriali che quelli regionali e riguardanti i comparti dell’agricoltura lucana (vitivinicoltura, cerealicoltura, olivicoltura, zootecnia da carne e da latte, ortofrutta) hanno visto impegnate risorse pubbliche pari a circa 72 milioni di euro per 1162 progetti approvati. Ad oggi, il rischio disimpegno è stimato sui 35 milioni di euro. Nel rispetto della regola comunitaria dell'N+2 (importi della spesa da certificare nell’anno) per evitare il disimpegno delle risorse europee, si prevede di realizzare, entro il prossimo 31 dicembre pagamenti per circa 5 milioni di euro sulle misure cosiddette a superficie e di circa 30 milioni sul resto degli interventi strutturali.
Tra le criticità riscontrate nell’attuazione del Psr e nell’avanzamento della spesa: la congiuntura economica sfavorevole a causa della deflazione presente sui mercati; mancanza di credito da parte delle banche alle imprese private impossibilitate a concludere gli investimenti; lentezza nel realizzare gli appalti da parte degli enti pubblici beneficiari delle risorse comunitarie per l’infrastrutturazione rurale; alluvioni e calamità naturali che nel corso dell’ultimo periodo hanno colpito le aziende agricole del Metapontino, tra le aree più floride della Basilicata, non consentendo di terminare gli investimenti intrapresi.
Sul mancato utilizzo dei fondi comunitari da parte dei beneficiari, Giuseppe Eligiato, Autorità di gestione Psr Basilicata 2007/2013, ha affermato che “nonostante la mole di finanziamenti messa a disposizione con decreti per oltre 200 milioni di euro, purtroppo ad oggi la spesa è ridotta. Il rischio reale è quello di restituire a Bruxelles i finanziamenti europei. Nonostante gli sforzi fatti e il lavoro svolto, i beneficiari non stanno inoltrando domande di pagamento anche a causa di un difficile momento congiunturale che costringe le imprese agricole a limitare e a rallentare gli investimenti approvati. Dobbiamo, inoltre, registrare che anche le amministrazioni pubbliche, nel caso specifico i comuni, evidenziano una capacità di spesa molto limitata come dimostrano i pochissimi interventi completati sul fronte della rete stradale rurale”.

dem – bas 08

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