Provincia Pz: “Democrazia, efficienza e riduzione dei costi”

E’ stato manifestato parere negativo all’unanimità sulla proposta formulata dall’Ufficio territoriale del Governo di Potenza di riduzione a 12 delle circoscrizioni dei collegi provinciali, “in quanto il dimezzamento del numero dei consiglieri non è in grado di garantire la rappresentanza democratica delle diverse zone della provincia e delle forze politiche espresse da quest’ultima, a causa della dispersione insediativa e della vastità del territorio”.
E’ quanto affermato dal presidente del Consiglio provinciale di Potenza Palmiro Sacco, nella seduta dell’assise che si è svolta oggi, accogliendo poi la richiesta, avanzata dal presidente della Giunta Piero Lacorazza e dal capogruppo Tommaso Samela (Pd), di approfondire il tema nell’ambito dell’Assemblea generale Upi Basilicata in programma il prossimo 30 novembre a Potenza.
“Dobbiamo difendere la democrazia e la sua rappresentanza, senza arroccarci in una posizione di retroguardia, ma inquadrando il tema dell’abolizione delle Province o della riduzione dei collegi – ha affermato Lacorazza – in quello più complesso di riforma del sistema pubblico, che diventi meno costoso e più efficiente. Questa amministrazione e questo Consiglio hanno ridotto i costi della politica, salvaguardando da un lato la rappresentanza democratica, dall’altro i servizi al cittadino e alle imprese, attraverso una organizzazione più efficace. Crediamo sia questa la strada da seguire nel dibattito in corso sulle Province stesse”.
Anche secondo il capogruppo Aurelio Pace (Gruppo misto), “solo se le Province riusciranno ad applicare il meccanismo della virtuosità, allora potranno continuare ad esistere. Ciò sarà possibile sulla base di trasferimenti certi e competenze uniche da assegnare a questi enti intermedi”.
Nel corso del dibattito, il capogruppo Biagio Costanzo (Fdc) ha espresso perplessità sulla riduzione dei collegi e tanto più sull’abolizione delle Province: “In Italia ci sono 7.000 enti strumentali che costano 2,5 miliardi di euro: eliminandoli ci sarebbe un risparmio di 22 volte superiore rispetto a quello che si otterrebbe dall’abolizione delle Province”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i capigruppo Vittorio Prinzi (Idv) e Giuseppe Telesca (Pdci), che hanno rimarcato le necessità di “non confondere i costi della politica con quelli della democrazia e di approfondire il tema nella prossima assemblea generale Upi Basilicata”. In particolare, secondo Prinzi, “sull’abolizione delle Province, occorre meno demagogia e più verità: il risparmio di 40 milioni di euro sarebbe annullato dal forte aumento del costo del personale da trasferire alle Regioni che costerebbe 600 milioni di euro in più. Il problema va dunque inserito nel tema più vasto delle autonomie locali, scegliendo la Provincia come ente di area vasta che possa svolgere funzioni reali riempiendole di contenuti in un contesto di riassetto generale”.
È stato approvato all’unanimità anche un ordine del giorno, presentato dal capogruppo Tommaso Samela (Pd) ed altri, sulla situazione dello stabilimento Ansaldo Sts di Tito Scalo, uno dei riferimenti mondiali nel settore degli apparati elettronici e dei sistemi di segnalamento ferroviario e metropolitano, che rischierebbe la delocalizzazione a seguito della possibile vendita dell’azienda da parte di Finmeccanica.

L’odg impegna il presidente della Provincia di Potenza ad attivare tutte le azioni possibili, facendosi portavoce delle ansie che attanagliano i lavoratori presso il Governo regionale e nazionale, per far luce sulla vicenda e scongiurare il rischio, laddove fosse concreto, di una delocalizzazione dello stabilimento Ansaldo Sts, oltre che per salvaguardare i livelli produttivi e occupazionali in un momento di particolare debolezza del tessuto produttivo locale. A riguardo Samela ha sottolineato che i timori dei lavoratori si sono fatti più vivi, in seguito alle posizioni contraddittorie riportate dalla stampa: “da un lato, quella rassicurante dell’amministratore delegato di Ansaldo Sts che, in occasione dei festeggiamenti per i primi 25 anni di attività dello stabilimento di Tito Scalo, ha affermato che non si procederà alla vendita della fabbrica; dall’altro, quella dell’Ad di Finmeccanica (che detiene il 40% del capitale di Ansaldo) – ha concluso Samela – il quale ha dichiarato come, in presenza di una buona offerta, si potrebbe procedere alla vendita anche di Ansaldo Sts”.
Da più parti, i consiglieri provinciali intervenuti – Vincenzo Libonati (Dec), Angelo Lamboglia (Idv), Aurelio Pace (Gruppo misto), Michele Destino (Pdl) e Giuseppe Telesca (Pdci) – hanno espresso massima solidarietà alle maestranze e hanno chiesto la tutela dello stabilimento.
In particolare, Libonati e Lamboglia, stigmatizzando il continuo depauperamento del tessuto produttivo e industriale della Basilicata, hanno sollecitato un piano che valorizzi le strutture del Mezzogiorno d’Italia, attraverso una decisa azione politica.
Dello stesso avviso i capigruppo Telesca e Destino, per i quali “è importante mettere il problema occupazionale al centro del dibattito politico sia regionale sia nazionale”. Da parte sua Telesca ha, inoltre, assicurato di voler seguire l’ordine del giorno per valutare gli effetti che realmente riuscirà a sortire.
Il capogruppo Pace ha, inoltre, presentato una petizione che i lavoratori Ansaldo hanno rivolto alla Provincia per aumentare di pochi chilometri il percorso dei bus fino all’azienda. La fattibilità della proposta, come spiegato dal presidente Lacorazza, sarà verificata dall’Assessorato competente.
“Noi faremo tutto il possibile, in accordo con le altre istituzioni che vorranno muoversi, per proteggere l’Ansaldo Sts, che è non solo un importante presidio del territorio ma un vero e proprio esempio di capacità professionalizzante e di ricerca. D’altra parte l’Ansaldo, rispetto a tutte le altre aziende legate a Finmeccanica – ha detto il presidente Lacorazza – non partecipa al profondo rosso del gruppo e rappresenta un elemento di maggiore serenità. La stessa cauta serenità che abbiamo respirato ieri., durante i festeggiamenti per il 25esimo anniversario dell’azienda di Tito Scalo. Serenità intaccata solo nel finale dalle parole dell’amministratore delegato, il quale ha parlato di un mondo in continua evoluzione e dunque di un futuro imprevedibile anche per lo stabilimento lucano. Noi crediamo, tuttavia, che sarebbe limitato immaginare aziende – ha aggiunto Lacorazza – che possano competere senza un sistema Paese in grado di promuoverle nel mondo. Sono altrettanto convinto che non ci sia più solo una competizione tra aziende, ma anche tra territori capaci di essere accoglienti. Ecco perché penso che, all’inizio del prossimo anno, dovremmo ragionare seriamente sul Piano strutturale provinciale, per far sì che i nostri territori possano godere di un sistema di pianificazione che li renda più accoglienti e quindi competitivi”.
Infine, sono stati approvati i verbali delle sedute consiliari da aprile a luglio scorsi ed il presidente Lacorazza ha dato comunicazione di un prelevamento dal fondo di riserva esercizio finanziario 2011 per un importo pari a 39.300 euro. (r.a.)

BAS 05

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