Nel corso della seduta di Consiglio provinciale che si è svolta oggi, sono stati approvati a maggioranza – con l’astensione della opposizione e il voto a favore del capogruppo di minoranza Vincenzo Libonati (Dec) – il bilancio di previsione esercizio finanziario 2011, la relazione previsionale e programmatica e il bilancio pluriennale 2011/2013, con largo anticipo rispetto ai tempi dettati dalla normativa.
Dopo la relazione dell’assessore al Bilancio Vito Di Lascio, si sono susseguiti gli interventi dei diversi consiglieri consiliari.
Quelli di maggioranza – Vittorio Prinzi (Idv), Giuseppe Nella (Psi), Leonardo Lovallo (Udc), Ivan Vito Santoro (Sel), Tommaso Samela (Pd) e Giuseppe Telesca (Pdci) – hanno parlato di un “bilancio improntato al senso di responsabilità, coerente e concreto negli obiettivi, lungimirante e che non utilizza la motivazione, pur reale, dei pesanti tagli operati dal governo nazionale, pari a 7,2 milioni di euro, per piangersi addosso. Al contrario – ha aggiunto Prinzi – si tratta di una manovra frutto di un atteggiamento reattivo e propositivo, di fronte ad una situazione finanziaria difficile, che punta sull’incremento delle entrate, la valorizzazione del patrimonio, l’abbattimento dei fitti passivi, la riduzione delle spese della politica, l’introduzione o l’incremento di strumenti offerti dalla tecnologia per innovare risparmiando”.
Da parte sua, Santoro ha sottolineato il metodo di ampia condivisione e partecipazione seguito per arrivare all’approvazione del bilancio, mentre Samela si è soffermato sulla volontà dell’Ente di valorizzare le risorse umane, assumendo giovani professionisti in settori prioritari per l’attività amministrativa, quali viabilità, rifiuti e ambiente.
Telesca, invece, ha posto il tema della necessità di una collaborazione e di un dialogo interistituzionale più stretto tra Provincia e Regione, al fine di risolvere problematiche urgenti come quelle derivanti dalla soppressione delle Comunità montane, quelle seguite allo stravolgimento del piano di dimensionamento scolastico da parte del Consiglio regionale rispetto alla proposta fatta dalla Provincia e soprattutto un’accelerazione sul Piano strutturale provinciale”. Sulla questione del dimensionamento scolastico, anche il presidente del Consiglio Palmiro Sacco ha affermato “che si è consumata una pagina non proprio edificante, poiché si è sconfessato il lavoro fatto dalla Provincia nell’ascolto dei territori e dei dirigenti scolastici”.
Il capogruppo di minoranza Libonati ha, invece, motivato il suo voto favorevole, riconoscendo lo sforzo dell’Ente nella cantierizzazione di molte opere di viabilità, nonostante le ristrettezze causate dai tagli ai trasferimenti statali.
I consiglieri di opposizione Biagio Costanzo (Fdc), Salvatore Giannasio (Pdl), Aurelio Pace (Gruppo misto) e Michele Destino (Pdl) hanno spiegato il voto di astensione, come un segnale di responsabilità riguardo ad un “bilancio fortemente condizionato dai tagli ai trasferimenti operati dal governo nazionale – ha detto Destino – ma che comunque presenta degli aspetti positivi, accanto a criticità obiettive”.
In particolare, Costanzo ha posto l’accento sulle “attività socio-culturali e sugli interventi di manutenzione della viabilità limitati, mentre risulta apprezzabile la mancata imposizione di nuove tasse ai cittadini”.
Il presidente della commissione Bilancio Giannasio, pur ritenendo meritevole la politica di razionalizzazione dei fitti passivi, ha chiesto di recuperare il tempo perso sulle alienazioni di alcuni immobili di proprietà dell’Ente, che utilizzati da altri senza titolo, tolgono entrate alla Provincia.
Infine, Pace ha sollecitato una gestione in house del rischio assicurativo, un potenziamento dell’organico della Polizia provinciale per assicurare i giusti controlli sul territorio, la vendita di immobili dell’Ente inutilizzati, come il vecchio dispensario, il reperimento di fondi comunitari in settori chiave come quello turistico e il coinvolgimento delle Fondazioni (Nitti, Fortunato) nell’organizzazione di eventi legati alla ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
BAS 05