“E' una follia che dei bambini nati in Italia non diventino italiani. Prendo in prestito le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per rilanciare una battaglia di civiltà per il nostro Paese, affinché venga riconosciuto ai migranti un diritto fondamentale”.
Con queste parole il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza ha aperto questa mattina la conferenza stampa di presentazione delle iniziative in favore dei rifugiati.
“È proprio sull’equilibrio tra diritti e doveri – ha continuato – che va costruita giorno dopo giorno, partendo dalle scuole e creando una forte rete tra le istituzioni come stiamo cercando di fare, una società migliore, nuove occasioni di crescita e adeguate condizioni di sicurezza. D’altra parte, la stessa collocazione della Basilicata e dell’intero Mezzogiorno, nel cuore del Mediterraneo, pone la necessità di affrontare e governare processi inarrestabili conseguenti all’emergenza in Nord Africa oppure alla cosiddetta “Primavera araba”. L’idea di fondo dei numerosi progetti avviati dall’Ente è quella di partire dal recupero della memoria per preparare le giovani generazioni ad una società più aperta e integrata. Una società dove possa essere recuperato anche il valore della sicurezza, finora interpretato in maniera populistica e strumentale, e da intendere invece come la possibilità di vivere serenamente processi di integrazione che, se ben governati, possono anche diventare per la nostra realtà locale preziose opportunità”.
“In tale ottica – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Francesco Pietrantuono – si inserisce un filone di intervento che intende legare i temi della cultura, della memoria a quelli dell’integrazione. Come lo scorso anno, quando abbiamo tenuto insieme il viaggio della memoria con la giornata del rifugiato, nel 2012 con il progetto “Corti di memoria”, che si concluderà con la seconda edizione nel viaggio ad Auschwitz, vogliamo offrire la possibilità di esplorare, con gli occhi degli studenti, una nuova visione di inclusione e di integrazione. L’idea nasce dal cortometraggio di Ettore Scola “1943-1977” che sintetizza la necessità di tener viva la memoria, farla passare di generazione in generazione ed affermare il concetto dell’integrazione come opportunità”.
Ed in effetti sono state delle vere e proprie opportunità, sia dal punto di vista umano, sociale ed economico, quelle che il progetto “Sprar Potenza”, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ha offerto al nostro territorio. Grazie ad una virtuosa cooperazione con la Prefettura di Potenza, con l’Arci Basilicata e i comuni di Avigliano, Bella, Rionero in Vulture, Melfi, Satriano di Lucania e Sasso di Castalda, sono stati accolti finora 30 migranti in fuga dal Nord-Africa. “La formula sperimentata – ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali Paolo Pesacane – è stata quella dell’inserimento di piccoli gruppi di “stranieri”, prevalentemente costituiti da coppie e nuclei familiari con bambini, in piccole comunità locali per promuovere e facilitare un’integrazione concreta ed un virtuoso sviluppo collettivo. La stessa formula è stata altresì messa in campo per l’accoglienza di 8 richiedenti asilo palestinesi, mentre grazie ad un protocollo con la Fondazione Città per la Pace e per i bambini sarà esteso a Sant’Arcangelo il progetto Sprar. La Provincia ha inoltre assicurato, tra le altre cose e in sinergia con i comuni , buoni consumo settimanali da utilizzare presso negozi convenzionati favorendo in tal modo microeconomie in comuni spesso a rischio spopolamento. L’agenzia di formazione dell’Ente, l’Apof-il, ha poi messo in campo un’attività formativa che comprende i Corsi di certificazione della lingua italiana come seconda lingua, già alla terza edizione, e il Corso per assistenti familiari”.
L’assessore alla Sanità della Regione Basilicata Attilio Martorano si è soffermato sull’esigenza di guardare alla presenza dei migranti sul nostro territorio non come ad una situazione emergenziale, ma come ad una normale dinamica da governare al meglio. “A tal proposito – ha sottolineato – la vicenda dei lavoratori stagionali di Palazzo San Gervasio, per cui si conferma, rafforzandolo, l’impegno per il prossimo anno, dimostra come quello della cooperazione tra enti (Regione, Provincia, Asp, Acquedotto, Caritas ed Emergency) sia un percorso virtuoso, in grado di restituire sicurezza sia ai migranti sia alle comunità ospitanti”.
Per il vice prefetto Laraia, che ha ringraziato la Provincia e le altre istituzioni coinvolte per la sensibilità dimostrata, quella dello Sprar è stata un’esperienza preziosa dal punto di vista umano, oltre che una scelta intelligente e di prospettiva per il territorio.
Sempre con l’obiettivo di favorire l’integrazione la Provincia di Potenza ha candidato il progetto Aesculapius, per cui è stata selezionata dal Ministero dell’Interno tra le prime dieci amministrazioni a livello nazionale. Si tratta di un programma già in corso che punta alla formazione del personale sanitario e socio assistenziale dell'intero territorio provinciale sulla medicina transculturale e sulla mediazione culturale aperta al terzo settore. Per la realizzazione delle attività è stata costituita una importante rete che coinvolge l'Azienda Sanitaria di Potenza, l'azienda Ospedaliera "San Carlo", il Crob-Irccs di Rionero in Vulture, l'Ordine regionale dei Farmacisti, degli Psicologi, degli Assistenti sociali, la Fimmg, il Comune di Potenza, i soggetti responsabili delle aree Pois (ambiti socio-territoriali), la Cgil, la cooperativa "Punto e a capo” e che è un esempio di come, in futuro, vada affrontato attraverso sinergie e cooperazioni il tema dell’immigrazione.
Un progetto a cui, come ha sottolineato il direttore generale Mario Marra, l’Asp ha aderito con convinzione dal momento che promuove due tematiche centrali nell’azione dell’azienda, ovvero la cultura dell’accoglienza e l’umanizzazione delle cure. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il direttore dell’Apof-il Giuseppe Romaniello, e i sindaci e gli assessori dei comuni ospitanti, raccontando piccole grandi storie che rivelano i tanti volti dell’integrazione. (r.s.)