Protezione Civile e tutela dei beni culturali

Venerdì prossimo, 23 maggio, prova pratica finale di un corso di formazione organizzato dall'Ufficio Protezione Civile della Regione, rivolto a funzionari delle pubbliche amministrazioni e volontari di protezione civile. L'evento in piazza Aldo Moro, nei pressi della Chiesa di Santa Maria.

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Il 23 maggio 2025 si terrà a Potenza, presso la Chiesa di Santa Maria del Sepolcro in piazza Aldo Moro, la prova pratica finale – modulo 5° – del corso di formazione “Salvaguardia dei Beni culturali in Attività di Protezione Civile”. Il corso è stato organizzato dall’Ufficio Protezione Civile della Regione Basilicata con il Dipartimento della Protezione Civile e con il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Basilicata. Il percorso formativo, suddiviso in cinque moduli per un totale di 22 ore, è rivolto a funzionari delle pubbliche amministrazioni e volontari di protezione civile, destinati a intervenire a livello nazionale nella tutela dei beni culturali durante situazioni di emergenza. I primi quattro moduli si sono svolti tra febbraio e marzo, con attività parallele per volontari e funzionari.

La prova pratica finale, in programma la mattina del 23 maggio, coinvolgerà congiuntamente tutti i partecipanti, suddivisi in sei squadre miste. L’esercitazione prevede la simulazione di un evento sismico che richiede interventi di recupero, schedatura, imballaggio e messa in sicurezza di beni mobili custoditi nella Chiesa di Santa Maria del Sepolcro, seguiti dal loro trasporto a un deposito del Ministero della Cultura.

L’allestimento dell’area esterna comprenderà il posizionamento di sei gazebo, ognuno destinato a una squadra per svolgere le attività esercitative e gestire il deposito dei beni recuperati. Le operazioni saranno coordinate dai Vigili del Fuoco, che verificheranno l’agibilità della struttura e stabiliranno le priorità di intervento, e dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, che garantiranno la tutela dei beni durante tutta la fase operativa.

Al termine della prova si terrà un debriefing presso il teatro parrocchiale della Chiesa, durante il quale verranno analizzati i punti di forza e le criticità emerse durante l’esercitazione.
I 67 partecipanti formati – 38 funzionari e 29 volontari – saranno inseriti in un elenco ufficiale a disposizione del Ministero della Cultura e del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per eventuali futuri interventi emergenziali sul territorio nazionale.

Dichiarazione dell’Ing. Giovanni Di Bello, Dirigente Ufficio Protezione Civile della Regione Basilicata: “L’obiettivo tecnico del corso è dotare operatori pubblici e volontari di strumenti operativi concreti per intervenire efficacemente nel recupero e nella messa in sicurezza dei beni culturali durante scenari emergenziali. La simulazione finale rappresenta una fase essenziale per testare sul campo le competenze acquisite, affinare le procedure e consolidare il lavoro in squadra tra le diverse figure coinvolte. Si tratta di un modello replicabile che potrà essere esteso anche ad altri contesti territoriali, a beneficio del sistema nazionale di protezione civile.”

Dichiarazione del Dirigente del Segretariato Regionale del MiC per la Basilicata, Luigina Tomay: “Il Segretariato Regionale del Mic per la Basilicata gestisce e coordina tramite l’Unità di Crisi Regionale gli interventi e le attività da intraprendere per la messa in sicurezza del patrimonio culturale in caso di calamità naturali. Il corso ha visto il pieno coinvolgimento, in qualità di docenti e di discenti, di funzionari architetti, archeologi, restauratori e storici dell’arte degli Istituti regionali del Mic, che hanno messo a disposizione dei colleghi e dei volontari le proprie competenze al fine di agire tempestivamente e intervenire secondo specifici protocolli per il censimento, la catalogazione e il recupero dei beni culturali. Il proficuo confronto con tecnici ed esperti del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e dell’Ufficio Protezione Civile della Regione Basilicata ha fornito ai partecipanti sia maggiori competenze specifiche sul tema sia una più profonda consapevolezza delle modalità e strategie di intervento coordinato in caso di eventi calamitosi”.

 Dichiarazione dell’Assessore alle Infrastrutture e Protezione Civile, Pasquale Pepe: “La protezione del patrimonio culturale non è solo un dovere etico, ma un pilastro fondamentale delle politiche di prevenzione e resilienza che questa Regione sta mettendo in campo. Attraverso azioni come questo corso, rafforziamo la capacità del nostro sistema di protezione civile di rispondere prontamente alle emergenze, valorizzando al contempo le competenze professionali e il ruolo strategico dei volontari. La sinergia tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini formati è la chiave per salvaguardare la nostra memoria storica e culturale, anche nei momenti di crisi”.

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