Il contributo ogni singolo edificio deve essere destinato unicamente agli interventi sulle parti strutturali. Per gli interventi di rafforzamento locale è previsto un contributo di 100 euro per ogni metro quadrato di superficie lorda coperta con il limite massimo di 20.000 euro per ogni unità abitativa e 10.000 euro per altre unità immobiliari. Per il miglioramento sismico: 150 euro per ogni metro quadrato di superficie lorda coperta, con il limite di 30.000 euro massimo per ogni unità abitativa e 15.000 euro per altre unità immobiliari. Per demolizione e ricostruzione: 200 euro per ogni metro quadrato di superficie lorda coperta complessiva, con il limite massimo di 40.000 euro massimo per ogni unità abitativa e 20.000 euro per altre unità immobiliari.
Nella formazione della graduatoria, in base agli elenchi forniti dai Comuni, la Regione seguirà i criteri dall'Opcm 4007/2012 che sono: tipo di struttura; epoca di realizzazione; occupazione giornaliera media riferita alla superficie totale lorda dell'edificio; prospicienza su vie di fuga; classificazione sismica e pericolosità sismica; eventuali ordinanze di sgombero pregresse.
Sono considerati beneficiari dei contributi i proprietari di gli edifici su cui si realizzino gli interventi. Gli edifici sono intesi come unità strutturali minime di intervento e possono essere: isolati, ossia separati da altri edifici, da spazi (strade, piazze), o da giunti sismici; aggregati strutturali più ampi, ossia più edifici, realizzati anche con tecnologie diverse, che in qualche modo interagiscono fra di loro in caso di sisma. In particolare, se l’interazione è bassa è possibile studiare l’intervento considerando l’edificio indipendente dal resto dell’aggregato; se così non è, il progettista definirà l’unità minima di intervento che, ragionevolmente, può rappresentare il comportamento strutturale, oppure considera l’aggregato nel suo complesso.
fio – bas 08