Precisazione dell’Asp sui “tetti di spesa”

Le ragioni della comunicazione a mezzo pec inviata nei giorni scorsi da Asp Basilicata alle strutture private accreditate. La direzione strategica di Asp tranquillizza i cittadini utenti sottolineando che nessuna prestazione sanitaria nelle strutture private accreditate verrà penalizzata.

In riferimento a quanto sostenuto dall’Unione Strutture Convenzionate che cita la comunicazione a mezzo pec inviata nei giorni scorsi da Asp Basilicata alle strutture private accreditate relativamente ai tetti di produzione per l’anno 2025 ed alla consequenziale rimodulazione nell’erogazione delle prestazioni sanitarie fino a fine anno, interviene la direzione strategica dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza a chiarire le motivazioni che hanno indotto al provvedimento adottato. Vale premettere che si tratta di un atto dovuto che segue la delibera regionale n. 473/2025 della Giunta Regionale adottata a seguito dell’annullamento da parte del TAR di un precedente atto regionale di definizione dei tetti di spesa per gli anni 2023-2024.

Acquisiti i tetti di spesa dettati dalla DGR 473/2025 la Asp ha rilevato, nel corso delle routinarie attività di monitoraggio, che alcuni centri avevano già sforato i budget imposti, per cui l’Azienda Sanitaria Locale di Potenza ha dovuto adottare provvedimenti nei confronti dei centri privati accreditati, inviando quella comunicazione che però non genera alcuna sospensione nell’erogazione delle prestazioni né, tantomeno, comporta alcuna “paralisi del sistema sanitario lucano”, come impropriamente ed artatamente riportato nella nota diffusa a mezzo stampa. La Asp Basilicata precisa, per tanto, che a fronte di centri che hanno superato il budget fissato dalla norma e rispetto al quale nessun potere di deroga è riconosciuto all’azienda sanitaria quanto alla Regione, vi sono altri centri che hanno ancora capienza di budget non avendolo saturato e che, quindi, possono validamente costituire riferimento per l’utenza. Altresì, in parallelo il sistema pubblico assicurerà la continuità nell’erogazione delle prestazioni che non subiranno alcuna interruzione. E’ la logica del necessario e doveroso utilizzo/modulazione organico e pieno della capacità operativa del privato accreditato nella sua interezza ed unitarietà nel perimetro invalicabile del budget di spesa complessivo fissato dalla norma.

Limite di budget che lo stesso privato accreditato, al pari del sistema pubblico, è tenuto ad osservare. Va evidenziato, comunque, che la rimodulazione complessiva della produzione dei centri privati accreditati, che contempera anche logiche di riequilibrio distributivo interno, non penalizza gli utenti e non costituisce premessa di rinuncia alle cure. Si sottolinea che, ad una attenta analisi, su alcune branche specialistiche sono vari i centri che possono alternarsi con le prestazioni garantendo all’utenza il soddisfacimento dei fabbisogni di cura. Alla luce di questo chiarimento, la direzione strategica di Asp tranquillizza i cittadini utenti sottolineando che nessuna prestazione sanitaria presso le strutture private accreditate verrà penalizzata e che potranno rivolgersi alle altre strutture presenti sui territori di riferimento che continuano regolarmente la loro attività.

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