Policoro: manufatti abusivi su terreni demaniali

I militari del Nucleo Carabinieri Forestale hanno individuato in località Bosco in agro di Policoro (MT) un’area di circa 23000 metri quadri di proprietà della Regione Basilicata – Demanio Ramo Idrico, una scuderia all’interno della quale erano presenti 200 capi equini di razza murgese.

I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Scanzano Jonico hanno individuato in località Bosco in agro di Policoro (MT) un’area di circa 23000 metri quadri di proprietà della Regione Basilicata – Demanio Ramo Idrico, una scuderia all’interno della quale erano presenti 200 capi equini di razza murgese.

“Tale superficie – si legge nel comunicato diffuso dal Gruppo Carabinieri Forestale di Matera –  e’ ubicata sull’argine in sinistra idrografica del fiume Sinni, ed e’ sottoposta a Vincolo Paesaggistico “Costa Ionica ” ex art. 137 – 142 D.Lgs. 42/2004, Riserva Naturale Orientata bosco Pantano di Policoro (EUAP 0547), zona PAI – alluvioni con tempo di ritorno 200 anni, Zona di Protezione Speciale e Zona Speciale di Conservazione (Z.P.S. E Z.S.C. IT9220055).

Dalle indagini esperite e’ emerso che il titolare dell’allevamento era sprovvisto del titolo di concessione da parte del Demanio per l’occupazione dell’area e le strutture presenti erano abusive, prive del titolo abilitativo edilizio/ambientale. Per quanto riguarda l’aspetto sanitario e veterinario dell’allevamento, si e’ appurato che il codice pascolo attribuito è non conforme a quanto previsto dalle vigenti normative di registrazione nelle banche dati di settore. Il proprietario della scuderia è stato deferito all’Autorità Giudiziaria poiché ritenuto responsabile dell’occupazione abusiva della superficie suddetta costituita da terreni demaniali regionali oltreché per aver realizzato abusivamente numerosi manufatti a servizio dell’allevamento in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale ed urbanistico edilizio, in assenza delle prescritte autorizzazioni, e per deturpamento di bellezze naturali in un’area tutelata da normativa statale ed europea.

L’attività di tutela del paesaggio e delle aree particolarmente protette prosegue incessantemente ad opera dei carabinieri forestali, custodi della natura.

Si rappresenta che il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari, per cui vige il principio di presunzione di innocenza dell’indagato fino a condanna definitiva”.

 

 

    Condividi l'articolo su: