I tecnici delle società che hanno predisposto il corposo documento, adottato definitivamente il 9 agosto dalla Giunta regionale dopo la procedura valutazione ambientale strategica e le consultazioni, hanno risposto alle domande dei consiglieri
I contenuti del Piano regionale di gestione dei rifiuti, adottato definitivamente dalla Giunta regionale il 9 agosto scorso dopo la fase di consultazione e la procedura di valutazione ambientale strategica, sono stati illustrati oggi in terza Commissione dai tecnici del raggruppamento temporaneo di imprese a cui, seguito di una gara, è stata assegnata la redazione del documento.<br /><br />Walter Giacetti e Riccardo Venturi (Sintesi), Elisa Amodeo (Poliedra) e porta a porta<br />(Ars), in rappresentanza dei 39 tecnici che hanno collaborato all’attività di pianificazione (1700 pagine di testo, 11 elaborati complessivi, più 5500 circa di pagine schede di anagrafiche, a cui si aggiunge un Sistema informativo territoriale che contiene 320 mila dati ambientali), con il supporto di alcune slides si sono soffermati su alcuni dei documenti che compongono il Piano (Piano di gestione dei rifiuti urbani, Direttive per lo sviluppo delle raccolte differenziate, Piano di gestione degli imballaggi, Piano di gestione dei rifiuti speciali, Piano di bonifica dei siti inquinati, Anagrafe dei siti, Piano amianto, Programma di prevenzione della produzione di rifiuti, Criteri di localizzazione).<br /><br />A giudizio dei tecnici la parte cruciale è senza dubbio quella dei rifiuti urbani, che ha richiesto anche la predisposizione di analisi merceologiche che servono per definire fabbisogni e dimensionamento degli impianti oltre alla raccolta differenziata. Il programma di prevenzione della produzione di rifiuti prevede la “stabilizzazione” della produzione pro capite di rifiuti, che in Basilicata è di circa 350 chili per abitante all’anno, il valore più basso d’Italia. Si prevede inoltre la riduzione della produzione pro capite di rifiuti urbani residui (Rur) al di sotto dei 100 chili per abitante all’anno. L’obiettivo strategico è di portare la raccolta differenziata al 65 per cento, con una particolare attenzione alla qualità della raccolta differenziata, che deve essere correttamente finalizzata a massimizzare il recupero ed il riuso dei materiali.<br /><br />La raccolta “porta a porta” è il modello prioritario scelto per la differenziata, ed è supportato da direttive specifiche per le diverse frazioni (umido, carta, plastica, rifiuto residuo) e da linee guida per la comunicazione ai cittadini. Previsti inoltre una serie di criteri di premialità e penalizzazione, peraltro già presenti in recenti provvedimenti legislativi della Regione, per sostenere il raggiungimento degli obiettivi. In ossequio al il principio di prossimità tutti i rifiuti della raccolta differenziata vanno trattati nella regione, dove entro il 2020 va realizzato almeno un impianto di trattamento.<br /><br />Fra gli altri aspetti del Piano si segnalano in particolare la previsione della riduzione di quantità e pericolosità dei rifiuti speciali (attualmente 1 milione e 200 mila tonnellate annue) attraverso idonei cicli produttivi e la totale rimozione entro vent’anni delle 60 mila tonnellate di amianto presenti in Basilicata (si prevede di completare il censimento per la stima dei quantitativi di questo materiale, dopo l’approvazione di una legge regionale che assegna contributi ai cittadini per questo scopo).<br /><br />Per la bonifica dei siti inquinati Sin (in Basilicata si stima la presenza di 190 siti segnalati, 160 potenzialmente contaminati, 20 contaminati, 130 non contaminati) l’obiettivo è quello di aggiornare l’anagrafe regionale monitorando lo stato di avanzamento dei procedimenti di bonifica. A riguardo, la dirigente generale del Dipartimento Ambiente Carmen Santoro, su richiesta di Lacorazza, ha assicurato che sarà consegnata ai consiglieri la documentazione relativa allo stato di avanzamento delle attività di bonifica in corso a Tito e in Val Basento.<br /><br />Ai tecnici sono state rivolte domande anche da Santarsiero e Perrino, che ha chiesto in particolare rimodulare il piano eliminando la possibilità di prevedere l’utilizzo di combustibile Css nell'incenerimento. L’approfondimento dei vari aspetti del Piano proseguirà nelle prossime sedute della Commissione.<br /><br />Alla riunione della Commissione, oltre al presidente Vincenzo Robortella (Pd) e all’assessore all’Ambiente Francesco Pietrantuono (Psi), hanno partecipato i consiglieri Cifarelli, Giuzio, Lacorazza, Miranda Castelgrande e Santarsiero (Pd), Bradascio (Pp), Pace e Romaniello (Gm), Perrino (M5s) e Castelluccio (Pdl-Fi).