Petrolio, Romaniello (Sel): la priorità non sono le risorse

“Fino a quando si continuerà a dire che il petrolio è un’opportunità per la nostra regione piuttosto che un problema non potremo mai essere d'accordo. Noi non ci stiamo e ci opporremo chiedendo un altro modello di sviluppo”

&ldquo;Apprendiamo dalla stampa che sono state introdotte alcune modifiche al decreto &lsquo;Cresci Italia&rsquo; che sicuramente non sono negative, ma da questo a dichiarare che siano una grande cosa ce ne passa&rdquo;. E&rsquo; quanto dichiara il consigliere regionale Giannino Romaniello (Sel).<br /><br />&ldquo;Fino a quando si continuer&agrave; a dire che il petrolio &egrave; un&rsquo;opportunit&agrave; per la nostra regione piuttosto che un problema &ndash; prosegue l&rsquo;esponente di Sel – non potremo mai essere d&#39;accordo. Non lo diciamo noi, ma i dati e gli effetti che le estrazioni stanno determinando sul territorio lucano dimostrano che fino ad oggi i fattori negativi sono di gran lunga superiori a quelli positivi. Per quanto ci riguarda, non un barile in pi&ugrave; deve essere estratto e non un&rsquo;autorizzazione di ricerca in pi&ugrave; pu&ograve; essere concessa&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Le compagnie petrolifere e il governo nazionale rispettino prima tutti gli accordi sottoscritti e solo dopo chiedano di attuare gli accordi sulle quantit&agrave; definite dagli accordi del 1998 e del 2006. La questione della modifica del decreto riguarda la messa in discussione delle prerogative delle Regioni con la messa in discussione, di fatto, del titolo V della Costituzione. Va ripristinato il diritto delle Regioni e dei territori di decidere il proprio futuro produttivo e quindi le scelte di sviluppo, che, per quanto riguarda la nostra Regione, devono andare nella direzione della valorizzazione del comparto primario, della salvaguardia dell&#39;ambiente e del territorio e dello sviluppo delle energia rinnovabili. Nessuno lo dice, ma oltre allo scippo dei poteri da parte del governo Renzi, nel decreto vi &egrave; un altro punto molto critico e non condivisibile che &egrave; quello che riguarda la &lsquo;Autorizzazione unica di ricerca, esplorazione e produzione&rsquo; attestata al Ministero competente. Su queste questioni bisogna costruire intese con le altre Regioni piuttosto che parlare di &lsquo;card carburante&rsquo; trasformata in &lsquo;card dei poveri&rsquo;. Non vi &egrave; dubbio, inoltre, che il sistema di tassazione e trasferimento delle risorse ai territori dove avviene l&rsquo;estrazione va modificato e regolamentato diversamente con norme chiare e senza che sia il governo nazionale annualmente a definirne quantit&agrave; e criteri. Scegliere di sviluppare l&#39;iniziativa solo su questi punti significa dare ragione a chi dice che pur di recuperare 5 o 10 punti percentuali di riduzione delle importazioni si pu&ograve; tranquillamente mettere a rischio il futuro economico, sociale e politico di un&rsquo;intera regione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Noi non ci stiamo &ndash; conclude Romaniello -e ci opporremo sostenendo la battaglia dei Comuni, dei cittadini e dei movimenti che in Basilicata chiedono un altro modello di sviluppo&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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