L’iniziativa intende ribadire che il rilascio dei permessi e delle autorizzazioni relative alle determinazioni inerenti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi avviene sempre di intesa con la Regione e gli enti locali interessati
Con l’obiettivo “di fare innanzitutto chiarezza sui rapporti di competenza nei riguardi della gestione delle risorse energetiche, per affermare e garantire il principio della leale collaborazione tra Stato e Regioni e per proporre uno strumento normativo per una ‘vera’ moratoria che non venga solo ‘percepita’ dai cittadini lucani”, il capogruppo di “Io amo la Lucania” in Consiglio regionale, Alfonso Ernesto Navazio, ha presentato oggi una proposta di legge che detta “Provvedimenti urgenti in materia di energia e per la riduzione del consumo del suolo”.
Diversi, spiega l’esponente politico, i motivi di questa iniziativa, che intende comunque fare in modo che la Regione resti “nel rapporto di leale collaborazione con lo Stato in materia e tutelare le prerogative decisionali regionali: innanzitutto scegliendo di non nascondersi dietro locuzioni lessicali, quindi legiferare in materia di ‘provvedimenti urgenti in materia di energia e per la riduzione del consumo del suolo’ e non ‘di governo del territorio’; così che la formulazione dell’oggetto, sottolineando l’ambito di applicazione della materia – quella energetica – chiarisce la competenza concorrente della Regione (l’energia è materia di competenza legislativa concorrente). L’iniziativa legislativa vuole inoltre ribadire e riconoscere che il rilascio dei permessi e delle autorizzazioni relative alle determinazioni inerenti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi avviene sempre di intesa con la Regione e gli enti locali interessati, nel rispetto del principio di leale collaborazione come definito dalla giurisprudenza costituzionale. Principio che implica il forte valore giuridico dell’intesa (gli specialisti parlano di intesa forte), certamente non superabile da atteggiamenti unilaterali governativi”.
“Inoltre – spiega Navazio – se vogliamo una moratoria vera, dobbiamo intervenire sulla nostra legislazione prevedendo la sospensione delle azioni da intraprendere in materia di funzioni amministrative di competenza regionale in applicazione dell’art.29 del D.lgs 112/1998, comma 1 lettera l) e successive modificazioni relative alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, ivi compresa la partecipazione regionale nell’ambito dell’attività del CIRM (Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie) ed in applicazione dell’articolo 7 della legge 47/98 nonché quelle del Comitato Tecnico regionale per l’Ambiente limitatamente ai progetti concernenti il conferimento di permesso per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi”.
“E quindi – sempre secondo l’esponente di Ial – non limitare le iniziative economiche, non violare il riparto di competenze tra Stato e Regione in materia , ma riservarsi solo di esercitare il potere amministrativo dell’ ente Regione e dunque non dare una generica negazione ad un procedimento ma sospenderne le attività per un tempo determinato”. “Attraverso questa proposta di legge, auspica Navazio, vogliamo proporre una soluzione per via ordinaria, che risponda alle giuste preoccupazioni del popolo lucano”.
“È un cambiamento corposo quello che il Governo vuol dare all'assetto delle funzioni delle Regioni e degli enti locali tramite il disegno di legge costituzionale di modifica del titolo V”, afferma Ernesto Navazio, che entra così nel vivo della questione del riparto di competenze tra Stato e Regione in materia di energia, all’indomani della presentazione della bozza del Ddl in Consiglio dei Ministri, dell’impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale da parte del Governo all’articolo 37 della legge regionale 16/2012 e dell’analoga iniziativa della Regione nei confronti dell’articolo 8 del DL 83/2012. E lo fa, “prima che sia troppo tardi”, nonostante il suo voto favorevole ad entrambe le proposte del presidente De Filippo “mosso più da un sentimento di fiducia – precisa – che da una reale conoscenza dei provvedimenti", attraverso una proposta di legge su una materia “sensibile” come quella dell’energia: “Provvedimenti urgenti in materia di energia e per la riduzione del consumo del suolo”.
Nel ripercorrere l’iter legislativo della moratoria regionale all’autorizzazione di nuove ricerche di idrocarburi in Basilicata, “ci si rende conto che si è dato vita ad una querelle giuridica che – sostiene Navazio – non ha fatto altro che sancire la violazione del principio di leale collaborazione, il quale deve “presiedere a tutti i rapporti che intercorrono tra Stato e Regioni”. “Da un lato – continua il presidente di Io Amo la Lucania – abbiamo il Governo che interviene chirurgicamente su materie ‘sensibili’ come l’energia, dall’altro la Regione che ‘scimmiotta’ con moratorie, attraverso una politica ‘astuta’ solo per far contento il popolo lucano a tutti i livelli”.
Con la delibera n. 1277 del 2 ottobre scorso, la Giunta regionale ha autorizzato il presidente della a presentare ricorso di legittimità costituzionale avverso l’art. 38 del DL Sviluppo n.83/2012 dinanzi alla Corte costituzionale; nello stesso giorno, il Consiglio regionale ha espresso parere favorevole all’impugnazione, condividendo le motivazioni espresse nella relazione del presidente De Filippo secondo il quale “va tutelata la prerogativa regionale di partecipare alle intese con potere deliberativo e non solo consultivo” così come prevede la norma censurata.
Il Consiglio dei ministri del 4 ottobre ha esaminato la legge regionale n.16 del 8 agosto scorso sull’“Assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale per il triennio 2012/2014” deliberandone l’impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale ritenendo la disposizione che nega il rilascio dell'intesa al conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi incostituzionale. “Tutto ciò premesso e considerato, la disposizione regionale censurata, negando a priori il rilascio dell’intesa per il conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, si pone in contrasto con i principi generali in materia di “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia” e, conseguentemente, viola l’art. 117, comma 3 della Costituzione”.
“A questo punto – conclude Navazio – lo scenario è che, da una parte la Regione è privata della possibilità di partecipare all’intesa che conduce alla realizzazione di infrastrutture energetiche; dall’altra la possibilità di partecipare al procedimento se l’è preclusa la stessa Regione con la legge impugnata, visto che si nega in modo generalizzato e in ogni caso il rilascio dell’intesa con lo Stato. Infatti, trattandosi di funzioni amministrative, la Regione è chiamata ad esprimersi di volta in volta, valutando il singolo caso concreto”. Ecco perché Navazio ha ritenuto opportuno intervenire con una propria proposta di legge sulla materia.