Per l’esponente dell’Idv “dal Tar del Lazio un sostegno ‘indiretto’ alla tesi del Consiglio regionale della Basilicata”
“La decisione del Tar del Lazio di bloccare la ricerca di petrolio al largo delle Tremiti, annullando il decreto con il quale il Ministero dell'Ambiente, nel marzo del 2011, ha rilasciato un parere di compatibilità ambientale che avrebbe voluto dare disco verde alle trivelle nel sottofondo marino, in un'area al largo delle coste abruzzesi e molisane, è una buona notizia che rafforza la decisione assunta ieri dal Consiglio regionale a sostegno dell’iniziativa della Giunta di impugnare davanti alla Corte costituzionale le norme sulle competenze delle Regioni in materia di attività estrattive”. E’ il commento del capogruppo di Idv in Consiglio regionale, Antonio Autilio, che sottolinea “il forte significato della mozione approvata all’unanimità per difendere le prerogative istituzionali della Regione”.
“Nel caso delle ricerche al largo delle Tremiti – aggiunge Autilio – il Tar ha sottolineato che non è stato acquisito il parere obbligatorio della Regione Puglia importante in quanto 'vista la distanza della sede dell'intervento di poche decine di chilometri dalle Isole Tremiti l'opinione della Puglia non può non considerarsi significativa al fine di coinvolgere la medesima Regione nel procedimento di Via, in quanto l'impatto potenziale sull'ecosistema marino e sulle attività connesse alla pesca riguarda tutte le zone circostanti e non solamente quelle dell'Abruzzo e del Molise'. E’ proprio questa – evidenzia il consigliere di Idv – la tesi che sosteniamo come Consiglio e Giunta regionali, vale a dire che le massime istituzioni territoriali non possono in alcun modo essere esautorate da scelte così delicate per la programmazione del territorio. Anche per questa ragione – continua Autilio – trovo estremamente riduttivo e fuorviante considerare l’articolo 37 della Legge di Assestamento di bilancio regionale come un tentativo di ‘sbarramento’ alle lobby del petrolio e ai progetti, per ora solo annunciati, del ministro Passera sul futuro petrolifero della Basilicata. La strategia che, invece, va messa in campo è fortemente innovativa perché affronta a 360 gradi la questione relativa alla gestione degli idrocarburi, che si continueranno ad estrarre, dell’impatto sul territorio e la salute dei cittadini, l’economia, l’occupazione, il modello di sviluppo eco-compatibile al quale guardiamo che significa beni ambientali, paesaggistici e culturali, turismo rurale, agricoltura di qualità, piccola e media imprese, botteghe artigiane. Si tratta, pertanto, di un provvedimento che ha una stretta e coerente relazione con il Memorandum e l’articolo 16 del decreto Salva Italia”.
“Credo, in proposito – afferma Autilio – che ci sia stato un difetto di comunicazione (che perdura) perché la moratoria è stata interpretata nell’opinione pubblica, da una parte, come una mossa tattica della Regione, dall’altra, come un’azione isolata e persino demagogico-populistica. Per questo ritengo che, oltre a prepararci a fronteggiare il conflitto istituzionale che si prospetta, sia necessario adoperarci per allargare il consenso popolare, rilanciando l’attenzione, l’impegno e la mobilitazione delle nostre comunità, a partire da quelle della Val d’Agri che pagano il prezzo più alto per l’estrazione e la lavorazione del petrolio”.
“Questo significa, in sintesi – conclude Autilio – accrescere l’iniziativa di ascolto e di confronto con le nostre comunità. Ed è quello che faremo, in proposito, come Italia dei valori della Val d’Agri, in occasione della tradizionale ‘Festa Idv Val d’Agri’ che terremo a Villa d’Agri, domenica 7 ottobre, con la partecipazione, oltre che dei dirigenti di Idv, anche del governatore De Filippo e del presidente della Provincia di Potenza Lacorazza. Una giornata di mobilitazione del ‘popolo di Idv’, delle comunità valligiane e di confronto ed approfondimento sulla nuova fase di gestione del petrolio”.