Pdl acque minerali, Leggieri: “Finalmente in Commissione”

Il capogruppo M5s nel sottolineare che “ci sono voluti 3 anni per farla arrivare in Commissione” evidenzia come sia iniziata una campagna di vero e proprio terrorismo psicologico

&ldquo;Dopo tre anni la proposta di legge sulle acque minerali presentata dal Movimento 5 Stelle &egrave; approdata finalmente in Commissione&rdquo;.&nbsp; Lo rende noto il capogruppo M5s Gianni Leggieri che aggiunge: &ldquo;Una proposta che evidentemente va a toccare interessi consolidati nella nostra Regione se ci sono voluti appena 3 anni per farla arrivare in Commissione e se gi&agrave; si sono alzati i cori di protesta da parte di chi paventa possibili perdite di posti di lavoro, senza per&ograve; spiegare il perch&eacute;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Una sorta di ostruzionismo preventivo -&nbsp; sottolinea Leggieri – da parte di chi intende mantenere posizioni di comodo e vuole continuare a sfruttare&nbsp; la nostra principale ricchezza pagando royalties irrisorie alla Regione. Intervenire per ristabilire un po&rsquo; di ordine e per ridistribuire le risorse in favore della Regione Basilicata e dei cittadini, genera sempre vespai inutili e fuori luogo, spesso artatamente messi in piedi da chi ha direttamente interesse a che nulla cambi. Per questa ragione, quando si parla di acque minerali e di royalties delle acque occorrerebbe ricordare alcuni dati molto importanti: ogni anno in Basilicata, tra le sorgenti del Vulture e quelle del Pollino si arriva ad imbottigliare oltre 800 milioni di litri. L&rsquo;aria nord della Basilicata &egrave; un immenso giacimento di risorse idriche, con un miliardo di metri cubi d&rsquo;acqua pronti a sgorgare dal sottosuolo. La concentrazione maggiore ricade sicuramente nella zona del Monte Vulture dove, a esclusione della Fonte Itala che &egrave; un&rsquo;azienda prettamente lucana, tutti gli altri impianti ormai sono in mano a grandi gruppi economici, a vere e proprie multinazionali che fanno moltissimi ricavi imbottigliando in Basilicata e vendendo la nostra acqua anche all&rsquo;estero a prezzi esorbitanti&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Come pi&ugrave; volte sottolineato anche da inchieste giornalistiche nazionali &ndash; evidenzia Leggieri -, le royalties che queste multinazionali versano alla Regione Basilicata sono veramente briciole rispetto ai guadagni che vengono fatti ogni anno con la vendita della nostra acqua. Nonostante questo dato, oggi, vi &egrave; ancora chi ha il coraggio di lamentarsi e di parlare di rischi occupazionali a causa della possibile applicazione di aumenti sulle royalties delle acque minerali. Si tratta di una posizione assolutamente incomprensibile, a meno che non si voglia continuare a tutelare i forti e le aziende internazionali che vengono a speculare sulle nostre risorse, invece che pensare ai bilanci della nostra Regione e alle tante cose positive che si potrebbero fare con nuove risorse derivanti da un pi&ugrave; corretto e consono apprezzamento delle nostre risorse idriche. Pensiamo ad esempio alle ricadute che si potrebbero avere proprio nell&rsquo;area del Vulture. Pensiamo ad esempio che si potrebbero utilizzare maggiore risorse derivanti dagli aumenti delle royalties per interventi urgenti proprio sul Vulture e nell&rsquo;area di Monticchio, oppure, sull&rsquo;altro versante, nella zona del Pollino. E se le maggiori risorse derivanti dagli aumenti proposti fossero utilizzati proprio per finanziare quel fantomatico &lsquo;Parco del Vulture&rsquo; che da tanti viene citato, ma che non parte proprio per mancanza di risorse economiche?&rdquo;<br /><br />&ldquo;&Egrave; chiaro &ndash; sostiene il capogruppo M5s – che ci sono forti resistenze rispetto alla pdl presentata dal Movimento 5 Stelle in materia di acque minerali. &Egrave; chiaro che queste resistenze provengono soprattutto da chi non considera che un corretto utilizzo delle nostre risorse pu&ograve; solamente generare maggiori opportunit&agrave; per la nostra terra e, quindi, anche nuovi posti di lavoro. &Egrave; chiaro che chi guarda alla proposta in maniera miope, lo fa avendo in considerazione solamente gli interessi di grandi multinazionali e gruppi industriali che hanno ormai colonizzato il mercato delle acque minerali e fanno grandi profitti senza pagare un equo contributo per la nostra principale e pi&ugrave; importante risorsa&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Spero che il buon senso &ndash; conclude Leggieri – abbia la meglio e non si inneschino i soliti meccanismi che abbiamo visto in azione in questa Regione a favore dei pi&ugrave; forti&rdquo;.<br />

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