“Pur sapendo che questa mia nota sarà considerata una sorta di ‘voce fuori dal coro’ rispetto all'incalzante ‘dagli all'untore’ che in questo periodo sta interessando la Sanità lucana, mi sono risolto a dire la mia, anche in quanto, vivendo all''interno del comparto ed essendo da anni impegnato nel mondo del Volontariato attivo, ho ritenuto non più tollerabile questo disdicevole atteggiamento che pervade la società regionale, tutta o quasi, intesa a denigrare con conseguenze dannose, che incentivano solo l'esodo migratorio”. E’ quanto dichiara in una nota Antonio Papaleo Presidente Alad–Fand.
“Una premessa – prosegue Papaleo – per sollecitare i ben pensanti o quanti hanno fruito della sanità lucana, sia pubblica che privata accreditata, perchè evidenzino pure le storture e le insufficienze, ma sottolineino quelle, pure presenti, eccellenze, quali ad esempio la Reumatologia, la Diabetologia,l'Oculistica, la Traumatologia, l' Ortopedia, la Ginecologia, la Neurologia e la Neurochirurgia, la Cardiologia e la Cardiochirurgia, la Chirurgia generale, il Pronto Soccorso e la Chirurgia di Urgenza, solo per citarne alcune.
Siamo onesti – sottolinea Papaleo – questo sistema, così articolato, con i tanti, troppi ospedali (se tali possono ancora definirsi) su un territorio vasto, abitato per lo più da persone di età avanzata e, quindi, con difficoltà a muoversi, oltre che essere essenzialmente affette da malattie croniche e da invecchiamento, corrisponde ancora ai veri bisogni, oppure realisticamente bisognerebbe realizzare quella assistenza che passa sotto l'esemplificazione ‘Meno Ospedale e Più Territorio’. Questo tentativo, ossia ridisegnare la Sanità rendendola più prossima al bisogno del cittadino, in una logica di una più efficace Emergenza-Urgenza e, semmai, realizzando alcuni Ospedali di Comunità, è stato fatto. Ma la verità – si legge ancora nella nota del Presidente Alad–Fand – è che si è registrata la sollevazione proprie di quelle realtà dove insistono gli attuali ‘ospedaletti’, restii a tali riforme, in quanto detto comparto è organizzato non in funzione del Cittadino Utente, ma dell'Operatore Sanitario.
Inoltre, troppo spesso, è stata fatta prevalere l'assurda logica del cosiddetto ‘burocratismo’ esasperato, quasi sempre frenante e vessatorio; ciò nondimeno, riferendomi essenzialmente alla cura ed assistenza nello specifico della patologia diabetica, di cui mi porto alcune responsabilità in quanto impegnato sul versante dell'Associazionismo dei Pazienti, come Basilicata, siamo stati i primi in assoluto a rendere gratuito l'uso del microinfusore per i Diabetici Tipo 1 e fra i primi in Italia – conclude Papaleo – nell'uso dei sensori per la misurazione in continuo della glicemia (tanto solo per citare alcuni esempi positivi nell'ambito dell'assistenza e cura delle malattie)”.