Palazzine Ater Irsina, interrogazione Perrino

Il consigliere del M5s dice “si agisca presto e con concretezza: lo si deve a 24 famiglie che attendono di ritornare nella loro abitazione”

“C’è un’emergenza nell’emergenza nel Comune di Irsina che interessa 24 famiglie interessate da un’ordinanza di sfratto datata gennaio 2017. Lo sfratto è dovuto alle condizioni di inagibilità delle palazzine Ater site in via Lamarmora sulle quali l’Ater Matera ha già approvato un progetto di fattibilità tecnica ed economica di demolizione e ricostruzione degli edifici. Il costo dell’intervento previsto da Ater è pari a 3,5 milioni di euro di cui 600 mila già nelle disponibilità dell’Ater”.

Lo evidenzia il consigliere regionale del M5s, Gianni Perrino che aggiunge: “L’intervento è stato inserito nel programma biennale 2020/2021 di Ater approvata dal Consiglio regionale il 30 ottobre 2020. All’appello mancano i 2,9 milioni di euro a carico della Regione”. 

“La Regione – continua – si è mossa esclusivamente per tamponare l’emergenza attraverso lo stanziamento di contributi straordinari per coprire le spese dei canoni di locazione delle famiglie interessate. Ad oggi sono stati stanziati 350 mila euro, stanziamenti che sono destinati ad aumentare, visto che sugli edifici non sono stati effettuati interventi di nessun genere. È chiaro a tutti che l’intervento sugli edifici è ormai improcrastinabile non solo per mettere fine al calvario delle 24 famiglie, ma anche per evitare che i contributi stanziati per i canoni di locazione superino quello complessivo per la demolizione e la ricostruzione”. 

“Abbiamo depositato un’interrogazione – conclude – per conoscere i programmi a breve termine di Regione e Ater per risolvere questa delicata situazione. Allo stesso tempo abbiamo anche evidenziato l’opportunità di valutare l’adesione al ‘Superbonus 110 per cento’ che, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, è applicabile agli interventi effettuati dagli istituti autonomi case popolari (Iacp) o altri istituti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di  ‘in house providing’. Si agisca presto e con concretezza: lo si deve a 24 famiglie che attendono di ritornare nella loro abitazione”.

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